Este pintor italiano de 1400, Giovanni da Modena, descreve maravilhosamente o demonio : desenha uma cabeça na parte inferior a significar que o intelecto do sujeito fica no lugar dos apetites mais baixos. Parece que ele gosta muito dos brasileiros pois tem sempre mensageiros que utilizam o Brasil como um banquete. Imagino seja difícil para quem tem disposição a ler livros de cabeça pra baixo entender "O discurso da casa dividida" de Abraham Lincoln, ressaltava uma citação do Novo Testamento revelador de como "todo reino dividido contra si mesmo é devastado". Sempre ele esclarecia as tres coisa necessárias para formar uma nação: a terra, o povo, e as leis. Se o ex presidente Lula soubesse distinguir o certo do errado, saberia que em uma democracia todos são iguais diante a Lei. Advogados com patrocinio gratuito para os pobres, (imagino não seja o caso dele), e varios graus de juízo para se defender, então porque esta correria do atual presidente para tornarlo "ministro"? A falta de culpa se prova nas aulas dos Tribunais de Justiça. Como é jovem a democracia no Brasil, como è antigo e arraigado o coronelismo e o caciquismo! Lula é simplesmente um outro caudilho, com sentimentos de salvador da patria, não se faz o menor problema de pisotear as regras que são validas para toda a população brasileira. Quanta submissão, apadrinhamento, clientelismo, e sobretudo quanta ignorancia. Não deveria existir bandos sediciosos, em risco está a igualdade entre gozadores dos direitos civis. E' muito triste o uso de cargo publico de
Liberi di pensare, liberi di sognare e indomiti — Livres de pensar, livres de sonhar e indomados
19 mar 2016
17 mar 2016
Male e malessere nei fatti di cronaca
Perché ci sorprendiamo della crudeltà umana in delitti compiuti da soggetti considerati "normali”? Con
tristezza rileviamo che gli assassini diventano intrattenimento televisivo per
settimane, a volte per mesi, reclamizzati e mercificati tra una pubblicità e
l’altra. Le vittime alla fine sembrano personaggi della fantasia, non corpi
massacrati. In Italia, per fortuna, questi crimini efferati sono pochi, non per
questo bisogna tentennare ed è necessario arginare le premesse per
dare fiducia alla collettività. Inutile girarci intorno, viviamo in una società
dove la famiglia in tanti casi ha perso il suo ruolo. Genitori adulti si
aggirano con fare adolescenziale, alcuni impegnati nel lavoro o nel diritto
alla propria realizzazione personale. I ragazzi crescono difesi ad oltranza, i
peggiori nemici sono i professori e i padri e le madri degli “altri”. Questo è
un piatto della bilancia, nell'altro c’è la carenza degli affini, il ridurre
sempre più il tempo dello stare insieme; persa in molti anche l'abitudine di
mangiare uniti intorno ad un tavolo. Quando i bambini sono piccoli si
organizzano i momenti liberi dall'attività scolastica: sport o intrattenimento
ludico da occupare tutta la settimana e il più lontano possibile dalle mura
domestiche. Comunque si scelga c'è sempre poco tempo per parlare, giocare,
creare un legame affettivo e di mutuo rispetto. Quando diventano grandicelli
alcuni genitori se li vogliono levare di torno pure durante le vacanze o il
fine settimana. Questo erige un muro invalicabile, così dentro le case si
aggirano sconosciuti legati solo al portafoglio del genitore di turno. Lo
stupore per un crimine commesso da un figlio è normale. Non bisogna però indugiare troppo sulla psicologia,
sarebbe troppo facile scagionare i violenti incolpando droghe carnivore, pochi
valori, società permissiva e buonista. Quando la giornalista Hannah Arendt
scrisse nel 1961 il libro “La banalità del Male” a seguito del processo contro
il nazista Eichmann,
9 mar 2016
Operação ALETHEIA
Quem deu o nome a "operação Aletheia", a que apura se as empreiteiras favoreceram o ex presidente Lula por meio do sitio em Atibaia e o triplex no Guarujá, merece ser homenageado pois o significado do vocábulo é "verdade", ou melhor "revelado". Precisamos que seja descoberto o que era ignorado, a corrupção geral que tomou furtivamente de todos aqueles que trabalham e sempre trabalharam honestamente. Importa pouco o porque esta epidemia alastrou no pais, sem duvida favorecida por um sistema liberticida confundido por liberdade, no qual a maioria da população se sentiu a vontade de fazer o que lhe agradava. Nao havia cultura, nem sentimento cívico para lidar com a abertura depois de tantos anos de regime militar. O passado remoto era nas mãos de exploradores: latifundiários ou extrativistas; aquele recente de uma industrialização concentrada no triangulo Rio-Sao Paulo-Minas, cidades com melhores infraestruturas e menos analfabetismo. Assim a falta de investimentos, sobretudo no Nordeste e cidades menores, criou uma migração maciça, promovendo uma assustadora favelização e criminalidade. Quando a percentagem de população indigente e de baixo nivel cultural è muito alta, è fácil manipular o processo democratico em um pais emergente. Muitos estavam cansados de ver como normalidade a desigualdade social, como era ainda arraigado o conceito de capitanias e potentados, por isto foi deslumbrante pensar em uma alternativa vinda de baixo para cima. Aos amantes do Che Guevara e do Fidel Castro è bom lembrar: - o primeiro era um escritor e medico; o segundo nasceu em uma familia rica, estudou em colegios jesuitas e se formou em direito. A humildade e a simplicidade são características excelentes para santos e mártires, não para entrar em um parlamento e governar uma nação. A referencia principal è instrução, saber lidar com os demais lideres do planeta de igual para igual, e podemos imaginar o "divertissement" (o divertimento) desde quando começou esta nova Era, movida por demagogos improvisados. Por isto "aletheia" è
5 mar 2016
Gli illusionisti e il raggiro dei politici. (2° parte)
Allevati nella cultura della
solidarietà e dei diritti civili, noi occidentali per evitare d'essere additati
come razzisti, egoisti o senza cuore diventiamo prede facili per i tanti
governanti moralizzatori. Una buona parte della popolazione gradisce politici e
pseudo-intellettuali educatori. Questo non depone a favore della scelta libera,
piuttosto fa pensare come si è indotti dal marketing o dalla convenienza per l'acquisto di un pacchetto o l'altro di biscotti; il risultato è che le
idee sono incanalate da venditori e si diventa dei “consumatori” piegati alla
pubblicità più seducente. L’Italia è stata condannata dalla Corte Europea per i
Diritti dell’Uomo per il segreto di Stato applicato al caso Abu Omar,
l’egiziano sospettato di terrorismo e rapito dai servizi americani a Milano e
condotto in Egitto nel 2003. Bisognerebbe applaudire la sentenza per l’accento
sui diritti legati alle persone, indipendente dal fatto che il signore in
questione è stato riconosciuto da una Tribunale italiano come un terrorista;
questo se non si verificasse una tortuosità delle leggi e accordi, dipendenti
sempre dalla titolarità del soggetto. Gli Usa sono campioni nel genere, hanno
una Costituzione che è tutto un parlare di diritti, la realtà però è sotto i
nostri occhi. Questi diritti sono per chi è “americano”, tanto che gridano a
perdifiato di colpire chiunque e dovunque per difendere i loro interessi
nazionali. Il portavoce del Dipartimento di Stato ha dichiarato infatti, ai
quattro angoli della Terra che l’attività di sorveglianza all'estero, leggasi
spionaggio, l’attuano ogniqualvolta ci sia di mezzo la loro sicurezza, tenendo
d’occhio cittadini o capi di qualsiasi paese. Con buona pace della Merkel,
Berlusconi e tutti gli altri. Il termine sicurezza non riguarda solo probabili
attacchi terroristici o di paesi “nemici”, è esteso anche in campo economico,
tanto che l’intelligence americana ha condizionato e condiziona politici e
governi in tutto il mondo. Il dualismo tra diritto scritto e realtà è ancora
più lacerante quando si tratta di contrastare una minaccia all'ordine
costituito e questo vale anche in Europa: - in Inghilterra l’Ira è stato
combattuto con ogni mezzo legale e no; - i centri di detenzione americani nati
dopo l'11 settembre praticano torture fisiche e psicologiche, non ultimo il
Pentagono è stato costretto a pubblicare foto con le torture subite dai
detenuti a Guantánamo, Afghanistan, Iraq. Perché le stesse dovrebbero essere
bandite o condannate se utilizzate in Egitto o in altri paesi a difesa degli
“interessi nazionali”? È ora di farla finita con questa ipocrisia. Gli Stati
hanno necessità di tutelarsi anche se democratici, figuriamoci gli altri dove
le controversie si risolvono con le armi anziché nelle urne! Il motivo per il
quale siamo raggirati con bei propositi è soltanto economico. L’avidità verso
il profitto accresce in maniera spasmodica dalla fine della Seconda guerra
mondiale quando l’Europa è divisa in due aree d’influenza e gli Usa, nel ruolo
di “liberatori”, ne acchiappano la metà con il quale hanno un mercato da
imbandire con usi, costumi e mercanzie. Tutto andrebbe bene se sul tavolo si
giocasse a carte scoperte e ad armi pari, però la prima regola introdotta dagli
Americani è l’assenza totale di etica e l’idea che il fine giustifica il
mezzo. Il fine è il profitto economico, oltre alla guida del mondo ispirati
dalla propria “Storia”. Purtroppo il blocco che si opponeva a questa teoria era
grigio, austero e apertamente illiberale, quindi bisognava essere degli stoici
per sceglierlo. L’Europa avrebbe anche potuto salvaguardarsi se molti governanti
29 feb 2016
Populismo, o piegarsi agli illusionisti? (1° parte)
Negli ultimi anni, quando
accendiamo la televisione o leggiamo i giornali troviamo una pletora di
politici, giornalisti, intellettuali che dileggiano il crescente
populismo. È disarmante osservare ... un susseguirsi di eventi sfila davanti a
noi, riusciamo a focalizzarli e discuterne uno alla volta senza mai inquadrarli in
un insieme. L’idea sull'irrilevanza delle esperienze passate è figlia dei tempi
moderni, di una cultura o non cultura giunta da oltreoceano. Divertente vedere
l’avvinghio innaturale da parte dell’intellighenzia progressista a questa
americanata, hanno messo la Storia sul rogo perché prediletta
da conservatori e nazionalisti. Cicerone affermava che la “Storia è maestra
di vita” e quindi senza timori rievochiamo alcuni fatti trascorsi per chiarirci le idee. Abbiamo vissuto un periodo di pace e
benessere. La popolazione europea mangiava tre pasti al giorno, c'era lavoro,
casa, vacanze, scuola e sanità. La maggioranza delle persone era ottimista,
costruiva il futuro dei figli ed assaporava il presente. Arrivarono i tempi bui
dell'austerità, il prezzo del petrolio cominciò a salire e molti compresero
quale sudditanza fosse dipendere da altri per il fabbisogno energetico.
L’austerità del 1973 fu scatenata dall'invasione di Israele compiuta a sud dall'esercito
egiziano, a nord dai siriani. I paesi Arabi appartenenti all'Opec incalzarono l’Occidente
perché non intervenisse. Ed allora cosa fecero? Diminuirono del 25% le esportazioni di
petrolio e ne raddoppiarono il prezzo. Si trovarono con un’aumentata
prosperità, eccezion fatta per le popolazioni locali, infatti ben presto scoppiò una guerra tra l’Iraq e l’Iran tanto per tenerle occupate. La scusa di
Saddam Hussein, nel 1980, era legata a dispute sul confine, fatto sta che un giorno attacca di
sorpresa l’Iran senza dichiarare guerra. I nostri prodi governanti con a capo Usa,
Germania, Gran Bretagna si uniscono a Cina, Egitto e ad altri paesi del Golfo contro
l’Iran al cui fianco si schiera la Siria. Meravigliosa brigata unita da diritti
civili e democrazia, vero? In cambio però Arabia Saudita e paesi dell’Opec
aumentano la produzione di petrolio ed il prezzo diminuisce. Gentili e generosi!
Analizzando la realtà storica scopriamo al contrario che l’intreccio tra politica ed economia
rende il terreno ricoperto di sabbie mobili, quando non di melma o
altro. Dopo la rivoluzione del 1979 l’Iran diventa uno Stato
10 feb 2016
Coitado do jeitinho brasileiro
E' necessário apontar que um malandro de
Nápoles jamais roubaria nada de um malandro brasileiro, pois seria como roubar a uma
criança. Deixamos de lado a ideia que "o jeitinho" seja sinônimo de
esperteza, é simplesmente o desejo popular de flexibilidade perante as regras. Não
vamos usar a História para explicar este costume puxando para a dança, que o
Brasil era uma sociedade hierárquica, e com a chegada da democracia muitos não
aceitaram o princípio de que todos são iguais, querendo continuar a ter privilégios
pessoais. Isto porque todas as sociedades eram assim! Em países não isentos de corrupção
política, é práxis não querer pagar impostos, comprar produtos piratas, usar
vale alimentação para fazer despesa de casa, pegar bico para aumentar a renda.
Porém não em todos, as pessoas vivem enjauladas por tamanha violência, com um
sistema sanitário, escolástico, social, que nada tem a ver com uma sociedade
civil. O que falta no Brasil é simplesmente cultura, informação, abertura para
o mundo. Pagamos por complexos não resolvidos, por não saber lidar com pessoas
vividas, por incapacidade de inventar, transformar, copiar melhorando as coisas lá de fora (como já fizeram
os japoneses). Quando alguns anos atrás um presidente
falou que no pais não rodavam carros mas carroças, muitos se ofenderam. Aquilo
era uma evidencia, uma realidade para todos que viviam no exterior! As industrias “nacionais” usavam tecnologia
velha, poupando dinheiro com inovações, e como ninguém era informado, todos
achavam ótimo e maravilhoso. E’ o que ainda acontece com muitos
26 gen 2016
Perché diciamo NOI Occidentali e LORO ai Musulmani
Nella "nostra" cultura Occidentale da molti decenni e per fortuna, abbiamo consolidato quanto sia un bene primario
la libertà di esprimere opinioni, praticare una fede religiosa, scrivere senza
censura. È sancito dalle nostre Costituzioni, insegnato fin dai primi anni di
scuola, è entrato nel nostro DNA tanto d’avvertirlo come un diritto
universale. Per arrivare a questo, molte generazioni hanno penato e tanta
strada è stata percorsa da quando Cicerone argomentava che “la libertà non
consiste nell'avere un buon padrone ma nel non averlo affatto”! Gli svariati
secoli sono un ottimo motivo per tenerla da conto, se necessario combattiamo
per mantenerla questa libertà senza paura e senza soggezione verso chi, per stupidità e
superficialità, gioca con il fuoco. Un’ottima ragione per non perdere tempo in
chiacchiere sta in quella moltitudine umana che aspira a un paradiso dove il
maschio musulmano “avrà 72 vergini con seni larghi e tondi non inclini a
pendere”. Dovrebbe essere sufficiente questo desiderio di possesso nei
confronti della donna, alla stregua di un cammello o un cavallo, e mai rinnegato o messo in discussione, per mettere in chiaro che se vogliono discutere con noi devono accettare, in terra europea, la nostra diversità culturale. A volte l’informazione
ci propina una disquisizione sul sesso degli angeli. In questo periodo la
domanda è chi sia il “buono” tra l’Iran, l’Arabia Saudita o il Qatar? Qui non
si tratta di scegliere tra la cacca e la cioccolata, la nostra propensione
sarebbe evidente. Dobbiamo decidere tra l’Arabia Saudita che tratta le donne da
minorenni minorate, dove non possono guidare, lavorare, studiare o
semplicemente curarsi senza il consenso di un padre, un marito, un fratello o un figlio,
oppure l’Iran dove il gentil sesso vive meglio, tanto da essere superiori per
numero in alcune università, ma comunque sono delle vigilate speciali. Per questo paese è necessario aprire una parentesi, in questo caso stiamo dissertando sui Persiani, una delle civiltà più antiche
del pianeta, molto differente dai regni da operetta. Nel 1921 in Iran fu istituita una
monarchia costituzionale, purtroppo trent'anni
Obama o Putin?
Sarebbe fin troppo facile decidere tra i russi Kandinsky e Chagall a sinistra, e gli americani Hopper e Kline a destra! Il gioco della torre è sempre rivolto al meno peggio. La sceltra tra Obama o Putin la si deve considerare in rapporto con la Storia, con l'informazione o la disinformazione vista in chiaro scuro. Nel X e XI secolo la Russia di
Kiev era in Europa il paese più grande e florido; quando arrivarono i Tartari la
città fu distrutta e si dovrà attendere un secolo per riconquistare i
territori persi con Ivan I ed il Granducato di Mosca. I Russi ambivano a
diventare la “terza Roma”, eredi dell’Impero Romano d’Oriente in quanto unico
ed ultimo Stato cristiano sul versante orientale, e difatti il vocabolo “zar”
deriva dal latino Cesare. Ad est come ad ovest furono secoli di duri scontri ed i contadini ucraini si schierarono dalla parte dei russi contro l’oppressione sociale e religiosa dei polacchi. Alla fine
del conflitto l’Ucraina sarà divisa nella parte occidentale appartenente alla
Polonia ed in quella orientale con Kiev diventata russa. Non ci soffermiamo all’età
d’oro di Caterina II, arriviamo direttamente all’invasione napoleonica con la
perdita da parte di Bonaparte della sua armata in Russia e con l’esercito russo
entrato a Parigi. Quando il nipote di Bonaparte, eletto “principe-presidente”
di Francia, scalpitava per il suo ruolo defilato nel panorama europeo, non trovò di meglio che battere la grancassa al fianco dei preti cattolici per il controllo dei
luoghi santi cristiani in territorio ottomano. Certo, i Russi speravano che
questi fossero affidati dai Turchi alla chiesa ortodossa e così tra interessi
sovrapposti e furbizia ottomana nasce quella che passa alla Storia come la
guerra di Crimea. La sconfitta russa per opera della Francia, Inghilterra, regno
di Sardegna ed Austria interruppe un periodo di egemonia. La legge del
contrappasso impose ai furbi ottomani, che volevano comunque trarre vantaggio
dalle diatribe tra le potenze europee, la perdita degli ultimi possedimenti nel
mar Nero. Nel primo conflitto mondiale la Russia si vide costretta ad
affiancare la Serbia quando quest’ultima ricevette la dichiarazione di
guerra dall’Impero Austro-
19 gen 2016
Multiculturalismo quale idiozia...
Puoi avere un nonno Augusto e un
padre Giulio, nomi che trasudano romanità, una nonna Matilde in memoria di chi
a Canossa fece inginocchiare un imperatore, amare fanaticamente la tradizione e la cultura italiana, girare per Roma, Venezia, Firenze e mille altre città e
borghi. Puoi essere affascinato da tanta bellezza e genialità, pronto a difendere con
unghie e denti chi vuole smontare o distruggere un impianto di civiltà umana
senza uguali, eppure istintivamente ami un'altra bandiera. Perché? Direbbe il buon Sherlock Holmes, elementare Watson: è nel ventre materno
che sono tramandati gli impulsi misteriosi per la costruzione della primaria
sensitività. Alla nascita seguono insegnamenti e ricettività, ognuno può essere
condizionato da circostanze, persone ed ambiente, però quello che riguarda
l’interiorità di ciascuno è dipendente oltre che dagli indecifrabili mesi che
precedono il parto, dal desiderio di appartenenza ed inclusione in un ordine
umano affine. Questo scaturisce dai tratti
fisici, infatti sarebbe inspiegabile il bisogno di apparire come i modelli
prestabiliti da un costume o da una moda, fino ad arrivare all'associazionismo più sfrenato e nel mezzo l’aspirazione di condividere con altri un sistema di vita simile e
non differente dal tuo. Tutto s’ingarbuglia quando l’umano tenta di portare acqua
al proprio mulino. Quando il cristianesimo abbatté il paganesimo e diventò religione ufficiale, trasse a sé le idee di dominare il
mondo care all'impero Romano. Gesù quando invitava gli uomini alla conversione e alla fede per “diventare
un solo gregge e un solo pastore”, predicava qualcosa di altamente spirituale, ossia di
cercare dentro di noi un’energia precedente al ventre materno. Tant'è che non raccolto
la chiama, sono in molti da sempre a propagandare un universalismo tendente ad imporre sistemi culturali e di cui ora la globalizzazione predomina con il suo
sistema economico. Anche l’Islam è una religione convinta di dover diffondere
la parola di Dio secondo i propri dettami e con l'occhio al dominio. Karl Marx, sostenitore "della
religione come l’oppio dei popoli", non tenne conto che la credenza non è un
inganno perpetrato dall'uomo a sé stesso, ma una necessità di alleviare le pene
dell’esistenza.
Benedetta sia! Quello che non funziona è la volontà di supremazia delle svariate cariche religiose e politiche, capaci di sfruttare la debolezza umana. È evidente l’intenzione di soverchiare in Europa l’ordine sociale, politico, culturale ed economico avviato dal dopo guerra in poi e non per esigenze
Benedetta sia! Quello che non funziona è la volontà di supremazia delle svariate cariche religiose e politiche, capaci di sfruttare la debolezza umana. È evidente l’intenzione di soverchiare in Europa l’ordine sociale, politico, culturale ed economico avviato dal dopo guerra in poi e non per esigenze
18 gen 2016
Ma quale Tolleranza?
Tolleranza è un vocabolo orticante
perché sono gli insofferenti a adoperarlo di più, ossia le persone che hanno meno
pazienza verso le idee altrui. Lo avvolgono, come si fa con le pillole amare
per renderle digeribili, facendo leva su sentimenti alti e indiscussi, tuttavia,
le medicine hanno un fine utile, al contrario quel che resta della tolleranza è
un mucchietto di cenere. La scena raffigurante il rogo del medico e teologo
spagnolo Miguel Serveto rende bene l’idea. Poveretto, spirò dopo mezz'ora di
agonia tra le fiamme, condannato da Calvino, che anni prima aveva “protestato”
contro la chiesa di Roma per la sua intolleranza. Sosterrà la sua incoerenza
nell'impossibilità di “tollerare” chi bestemmia Dio, una forzatura a validare
la sua tesi rispetto a quanto dichiarato da Serveto, contrario alla trinità e alla
duplice natura di Gesù, ritenendolo Dio. Tolleranza, intolleranza? Gridiamo a
perdifiato BASTA tolleranza. Esistono leggi e regole in una società civile e
democratica. A chi non piace, libertà di modificarle attraverso regole
democratiche, oppure varcando i confini per cercare un luogo adatto al proprio
stile di vita. Sussultano da molti anni imbonitori e mercanti in fiera, tutti a
tirare la popolazione europea per il bavero, a presentare una merce adulterata,
di cui non si conosce l’origine. Dopo il capodanno con le violenze a Colonia,
si scoprono altre storie in molte città d’Europa, e per evitare o ritardare la
presa di coscienza della gente tenute nascoste da tempo. Fioriscono nei
giornali e nella televisione un risveglio delle migliori intelligenze, si
scopre che la maggior parte dei migranti che fuggono dalle guerre sono uomini.
Strano vero? Non mettono a salvo donne e bambini, noooo. Questi vengono lasciati a patire le peggiori
atrocità, vittime di violenze indescrivibili. Partono gli uomini, quelli che
dovrebbero stare lì a combattere, a difendere case e città. Ma guarda un po',
adesso si scopre che il 90% dei migranti arrivati in Italia sono maschi! Avevano
tutti le bende agli occhi, a cominciare dai nostri politici, e buonisti di
turno? Facciamo una bella cosa, mandiamo lor signori a casa e al loro posto
prendiamo anziani, donne e bambini. Facciamolo di corsa, perché ormai non è un
sospetto che ci stanno invadendo con le peggiori prospettive per il nostro
futuro, e soprattutto che troppi papaveri guadagnano e hanno guadagnato con l’ipocrisia
dell’accoglienza.
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