19 mar 2016

O Brasil necessita ainda de coronéis?


Este pintor italiano de 1400, Giovanni da Modena, descreve maravilhosamente o demonio : desenha uma cabeça na parte inferior a significar que o intelecto do sujeito fica no lugar dos apetites mais baixos. Parece que ele gosta muito dos brasileiros pois tem sempre mensageiros que utilizam o Brasil como um banquete. Imagino seja difícil para quem tem disposição a ler livros de cabeça pra baixo entender "O discurso da casa dividida" de Abraham Lincoln,  ressaltava uma citação do Novo Testamento revelador de como "todo reino dividido contra si mesmo é devastado". Sempre ele esclarecia as tres coisa necessárias para formar uma nação: a terra, o povo, e as leis. Se o ex presidente Lula soubesse distinguir o certo do errado, saberia que em uma democracia todos são iguais diante a Lei. Advogados  com patrocinio gratuito para os pobres, (imagino não seja o caso dele), e varios graus de juízo para se defender, então porque esta correria do atual presidente para tornarlo "ministro"? A falta de culpa se prova nas aulas dos Tribunais de Justiça. Como é jovem a democracia no Brasil, como è antigo e arraigado o coronelismo e o caciquismo! Lula é simplesmente um outro caudilho, com sentimentos de salvador da patria, não se faz o menor problema de pisotear as regras que são validas para toda a população brasileira. Quanta submissão, apadrinhamento, clientelismo, e sobretudo quanta ignorancia. Não deveria existir bandos sediciosos, em risco está a igualdade entre gozadores dos direitos civis. E' muito triste o uso de cargo publico de

17 mar 2016

Male e malessere nei fatti di cronaca

                                 
Perché ci sorprendiamo della crudeltà umana in delitti compiuti da soggetti considerati "normali”? Con tristezza rileviamo che gli assassini diventano intrattenimento televisivo per settimane, a volte per mesi, reclamizzati e mercificati tra una pubblicità e l’altra. Le vittime alla fine sembrano personaggi della fantasia, non corpi massacrati. In Italia, per fortuna, questi crimini efferati sono pochi, non per questo bisogna tentennare ed è necessario arginare le premesse per dare fiducia alla collettività. Inutile girarci intorno, viviamo in una società dove la famiglia in tanti casi ha perso il suo ruolo. Genitori adulti si aggirano con fare adolescenziale, alcuni impegnati nel lavoro o nel diritto alla propria realizzazione personale. I ragazzi crescono difesi ad oltranza, i peggiori nemici sono i professori e i padri e le madri degli “altri”. Questo è un piatto della bilancia, nell'altro c’è la carenza degli affini, il ridurre sempre più il tempo dello stare insieme; persa in molti anche l'abitudine di mangiare uniti intorno ad un tavolo. Quando i bambini sono piccoli si organizzano i momenti liberi dall'attività scolastica: sport o intrattenimento ludico da occupare tutta la settimana e il più lontano possibile dalle mura domestiche. Comunque si scelga c'è sempre poco tempo per parlare, giocare, creare un legame affettivo e di mutuo rispetto. Quando diventano grandicelli alcuni genitori se li vogliono levare di torno pure durante le vacanze o il fine settimana. Questo erige un muro invalicabile, così dentro le case si aggirano sconosciuti legati solo al portafoglio del genitore di turno. Lo stupore per un crimine commesso da un figlio è normale. Non bisogna però indugiare troppo sulla psicologia, sarebbe troppo facile scagionare i violenti incolpando droghe carnivore, pochi valori, società permissiva e buonista. Quando la giornalista Hannah Arendt scrisse nel 1961 il libro “La banalità del Male” a seguito del processo contro il nazista Eichmann,

9 mar 2016

Operação ALETHEIA


Quem deu o nome a "operação Aletheia", a que apura se as empreiteiras favoreceram o ex presidente Lula por meio do sitio em Atibaia e o triplex no Guarujá, merece ser homenageado pois o significado do vocábulo é "verdade", ou melhor "revelado". Precisamos que seja descoberto o que era ignorado, a corrupção geral que tomou furtivamente de todos aqueles que trabalham  e sempre trabalharam honestamente. Importa pouco o porque esta epidemia alastrou no pais, sem duvida favorecida por um sistema liberticida confundido por liberdade, no qual a  maioria da população se sentiu a vontade de fazer o que lhe agradava. Nao havia cultura, nem sentimento cívico para lidar com a abertura depois de tantos anos de regime militar. O passado remoto era nas mãos de exploradores: latifundiários ou extrativistas; aquele recente  de uma industrialização concentrada no triangulo Rio-Sao Paulo-Minas, cidades com melhores infraestruturas e menos analfabetismo. Assim a falta de investimentos, sobretudo no Nordeste e cidades menores, criou uma migração maciça, promovendo uma assustadora favelização e criminalidade. Quando a percentagem de população indigente e de baixo nivel cultural è muito alta, è fácil manipular o processo democratico em um pais emergente. Muitos estavam cansados de ver como normalidade a desigualdade social, como era ainda arraigado o conceito de capitanias e potentados, por isto foi deslumbrante pensar em uma alternativa vinda de baixo para cima. Aos amantes do Che Guevara e do Fidel Castro è bom lembrar: - o primeiro era um escritor e medico; o segundo nasceu em uma familia rica, estudou em colegios jesuitas e se formou em direito. A humildade e a simplicidade são características excelentes para santos e mártires, não para entrar em um parlamento e governar uma nação. A referencia principal è instrução, saber lidar com os demais lideres do planeta de igual para igual, e podemos imaginar o "divertissement" (o divertimento) desde quando começou esta nova Era, movida por demagogos improvisados. Por isto "aletheia" è

5 mar 2016

Gli illusionisti e il raggiro dei politici. (2° parte)


Allevati nella cultura della solidarietà e dei diritti civili, noi occidentali per evitare d'essere additati come razzisti, egoisti o senza cuore diventiamo prede facili per i tanti governanti moralizzatori. Una buona parte della popolazione gradisce politici e pseudo-intellettuali educatori. Questo non depone a favore della scelta libera, piuttosto fa pensare come si è indotti dal marketing o dalla convenienza per l'acquisto di un pacchetto o l'altro di biscotti; il risultato è che le idee sono incanalate da venditori e si diventa dei “consumatori” piegati alla pubblicità più seducente. L’Italia è stata condannata dalla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo per il segreto di Stato applicato al caso Abu Omar, l’egiziano sospettato di terrorismo e rapito dai servizi americani a Milano e condotto in Egitto nel 2003. Bisognerebbe applaudire la sentenza per l’accento sui diritti legati alle persone, indipendente dal fatto che il signore in questione è stato riconosciuto da una Tribunale italiano come un terrorista; questo se non si verificasse una tortuosità delle leggi e accordi, dipendenti sempre dalla titolarità del soggetto. Gli Usa sono campioni nel genere, hanno una Costituzione che è tutto un parlare di diritti, la realtà però è sotto i nostri occhi. Questi diritti sono per chi è “americano”, tanto che gridano a perdifiato di colpire chiunque e dovunque per difendere i loro interessi nazionali. Il portavoce del Dipartimento di Stato ha dichiarato infatti, ai quattro angoli della Terra che l’attività di sorveglianza all'estero, leggasi spionaggio, l’attuano ogniqualvolta ci sia di mezzo la loro sicurezza, tenendo d’occhio cittadini o capi di qualsiasi paese. Con buona pace della Merkel, Berlusconi e tutti gli altri. Il termine sicurezza non riguarda solo probabili attacchi terroristici o di paesi “nemici”, è esteso anche in campo economico, tanto che l’intelligence americana ha condizionato e condiziona politici e governi in tutto il mondo. Il dualismo tra diritto scritto e realtà è ancora più lacerante quando si tratta di contrastare una minaccia all'ordine costituito e questo vale anche in Europa: - in Inghilterra l’Ira è stato combattuto con ogni mezzo legale e no; - i centri di detenzione americani nati dopo l'11 settembre praticano torture fisiche e psicologiche, non ultimo il Pentagono è stato costretto a pubblicare foto con le torture subite dai detenuti a Guantánamo, Afghanistan, Iraq. Perché le stesse dovrebbero essere bandite o condannate se utilizzate in Egitto o in altri paesi a difesa degli “interessi nazionali”? È ora di farla finita con questa ipocrisia. Gli Stati hanno necessità di tutelarsi anche se democratici, figuriamoci gli altri dove le controversie si risolvono con le armi anziché nelle urne! Il motivo per il quale siamo raggirati con bei propositi è soltanto economico. L’avidità verso il profitto accresce in maniera spasmodica dalla fine della Seconda guerra mondiale quando l’Europa è divisa in due aree d’influenza e gli Usa, nel ruolo di “liberatori”, ne acchiappano la metà con il quale hanno un mercato da imbandire con usi, costumi e mercanzie. Tutto andrebbe bene se sul tavolo si giocasse a carte scoperte e ad armi pari, però la prima regola introdotta dagli Americani è l’assenza totale di etica e l’idea che il fine giustifica il mezzo. Il fine è il profitto economico, oltre alla guida del mondo ispirati dalla propria “Storia”. Purtroppo il blocco che si opponeva a questa teoria era grigio, austero e apertamente illiberale, quindi bisognava essere degli stoici per sceglierlo. L’Europa avrebbe anche potuto salvaguardarsi se molti governanti

29 feb 2016

Populismo, o piegarsi agli illusionisti? (1° parte)



Negli ultimi anni, quando accendiamo la televisione o leggiamo i giornali troviamo una pletora di politici, giornalisti, intellettuali  che dileggiano il crescente populismo. È disarmante osservare ... un susseguirsi di eventi sfila davanti a noi, riusciamo a focalizzarli e discuterne uno alla volta senza mai inquadrarli in un insieme. L’idea sull'irrilevanza delle esperienze passate è figlia dei tempi moderni, di una cultura o non cultura giunta da oltreoceano. Divertente vedere l’avvinghio innaturale da parte dell’intellighenzia progressista a questa americanata, hanno messo la Storia sul rogo perché prediletta da conservatori e nazionalisti. Cicerone affermava che la “Storia è maestra di vita” e quindi senza timori rievochiamo alcuni fatti trascorsi per chiarirci le idee. Abbiamo vissuto un periodo di pace e benessere. La popolazione europea mangiava tre pasti al giorno, c'era lavoro, casa, vacanze, scuola e sanità. La maggioranza delle persone era ottimista, costruiva il futuro dei figli ed assaporava il presente. Arrivarono i tempi bui dell'austerità, il prezzo del petrolio cominciò a salire e molti compresero quale sudditanza fosse dipendere da altri per il fabbisogno energetico. L’austerità del 1973 fu scatenata dall'invasione di Israele compiuta a sud dall'esercito egiziano, a nord dai siriani. I paesi Arabi appartenenti all'Opec incalzarono l’Occidente perché non intervenisse. Ed allora cosa fecero? Diminuirono del 25% le esportazioni di petrolio e ne raddoppiarono il prezzo. Si trovarono con un’aumentata prosperità, eccezion fatta per le popolazioni locali, infatti ben presto scoppiò una guerra tra l’Iraq e l’Iran tanto per tenerle occupate. La scusa di Saddam Hussein, nel 1980, era legata a dispute sul confine, fatto sta che un giorno attacca di sorpresa l’Iran senza dichiarare guerra. I nostri prodi governanti con a capo Usa, Germania, Gran Bretagna si uniscono a Cina, Egitto e ad altri paesi del Golfo contro l’Iran al cui fianco si schiera la Siria. Meravigliosa brigata unita da diritti civili e democrazia, vero? In cambio però Arabia Saudita e paesi dell’Opec aumentano la produzione di petrolio ed il prezzo diminuisce. Gentili e generosi! Analizzando la realtà storica scopriamo al contrario che l’intreccio tra politica ed economia rende il terreno ricoperto di sabbie mobili, quando non di melma o altro. Dopo la rivoluzione del 1979 l’Iran diventa uno Stato

10 feb 2016

Coitado do jeitinho brasileiro


E' necessário apontar que um malandro de Nápoles jamais roubaria nada de um malandro brasileiro, pois seria como roubar a uma criança. Deixamos de lado a ideia que "o jeitinho" seja sinônimo de esperteza, é simplesmente o desejo popular de flexibilidade perante as regras. Não vamos usar a História para explicar este costume puxando para a dança, que o Brasil era uma sociedade hierárquica, e com a chegada da democracia muitos não aceitaram o princípio de  que todos são iguais, querendo continuar a ter privilégios pessoais. Isto porque todas as sociedades eram assim! Em países não isentos de corrupção política, é práxis não querer pagar impostos, comprar produtos piratas, usar vale alimentação para fazer despesa de casa, pegar bico para aumentar a renda. Porém não em todos, as pessoas vivem enjauladas por tamanha violência, com um sistema sanitário, escolástico, social, que nada tem a ver com uma sociedade civil. O que falta no Brasil é simplesmente cultura, informação, abertura para o mundo. Pagamos por complexos não resolvidos, por não saber lidar com pessoas vividas, por incapacidade de inventar, transformar, copiar melhorando as coisas lá de fora (como já fizeram os japoneses). Quando alguns anos atrás um presidente falou que no pais não rodavam carros mas carroças, muitos se ofenderam. Aquilo era uma evidencia, uma realidade para todos que viviam no exterior!  As industrias “nacionais” usavam tecnologia velha, poupando dinheiro com inovações, e como ninguém era informado, todos achavam ótimo e maravilhoso. E’ o que ainda acontece com muitos

26 gen 2016

Perché diciamo NOI Occidentali e LORO ai Musulmani


Nella "nostra" cultura Occidentale da molti decenni e per fortuna, abbiamo consolidato quanto sia un bene primario la libertà di esprimere opinioni, praticare una fede religiosa, scrivere senza censura. È sancito dalle nostre Costituzioni, insegnato fin dai primi anni di scuola, è entrato nel nostro DNA tanto d’avvertirlo come un diritto universale. Per arrivare a questo, molte generazioni hanno penato e tanta strada è stata percorsa da quando Cicerone argomentava che “la libertà non consiste nell'avere un buon padrone ma nel non averlo affatto”! Gli svariati secoli sono un ottimo motivo per tenerla da conto, se necessario combattiamo per mantenerla questa libertà senza paura e senza soggezione verso chi, per stupidità e superficialità, gioca con il fuoco. Un’ottima ragione per non perdere tempo in chiacchiere sta in quella moltitudine umana che aspira a un paradiso dove il maschio musulmano “avrà 72 vergini con seni larghi e tondi non inclini a pendere”. Dovrebbe essere sufficiente questo desiderio di possesso nei confronti della donna, alla stregua di un cammello o un cavallo, e mai rinnegato o messo in discussione, per mettere in chiaro che se vogliono discutere con noi devono accettare, in terra europea, la nostra diversità culturale. A volte l’informazione ci propina una disquisizione sul sesso degli angeli. In questo periodo la domanda è chi sia il “buono” tra l’Iran, l’Arabia Saudita o il Qatar? Qui non si tratta di scegliere tra la cacca e la cioccolata, la nostra propensione sarebbe evidente. Dobbiamo decidere tra l’Arabia Saudita che tratta le donne da minorenni minorate, dove non possono guidare, lavorare, studiare o semplicemente curarsi senza il consenso di un padre, un marito, un fratello o un figlio, oppure l’Iran dove il gentil sesso vive meglio, tanto da essere superiori per numero in alcune università, ma comunque sono delle vigilate speciali. Per questo paese è necessario aprire una parentesi, in questo caso stiamo dissertando sui Persiani, una delle civiltà più antiche del pianeta, molto differente dai regni da operetta. Nel 1921 in Iran fu istituita una monarchia costituzionale, purtroppo trent'anni

Obama o Putin?



Sarebbe fin troppo facile decidere tra i russi Kandinsky e Chagall a sinistra, e gli americani Hopper e Kline a destra! Il gioco della torre è sempre rivolto al meno peggio. La sceltra tra Obama o Putin la si deve considerare in rapporto con la Storia, con l'informazione  o la disinformazione vista in chiaro scuro. Nel X e XI secolo la Russia di Kiev era in Europa il paese più grande e florido; quando arrivarono i Tartari la città fu distrutta e si dovrà attendere un secolo per riconquistare i territori persi con Ivan I ed il Granducato di Mosca. I Russi ambivano a diventare la “terza Roma”, eredi dell’Impero Romano d’Oriente in quanto unico ed ultimo Stato cristiano sul versante orientale, e difatti il vocabolo “zar” deriva dal latino Cesare. Ad est come ad ovest furono secoli di duri scontri ed i contadini ucraini si schierarono dalla parte dei russi contro l’oppressione sociale e religiosa dei polacchi. Alla fine del conflitto l’Ucraina sarà divisa nella parte occidentale appartenente alla Polonia ed in quella orientale con Kiev diventata russa. Non ci soffermiamo all’età d’oro di Caterina II, arriviamo direttamente all’invasione napoleonica con la perdita da parte di Bonaparte della sua armata in Russia e con l’esercito russo entrato a Parigi. Quando il nipote di Bonaparte, eletto “principe-presidente” di Francia, scalpitava per il suo ruolo defilato nel panorama europeo, non trovò di meglio che battere la grancassa al fianco dei preti cattolici per il controllo dei luoghi santi cristiani in territorio ottomano. Certo, i Russi speravano che questi fossero affidati dai Turchi alla chiesa ortodossa e così tra interessi sovrapposti e furbizia ottomana nasce quella che passa alla Storia come la guerra di Crimea. La sconfitta russa per opera della Francia, Inghilterra, regno di Sardegna ed Austria interruppe un periodo di egemonia. La legge del contrappasso impose ai furbi ottomani, che volevano comunque trarre vantaggio dalle diatribe tra le potenze europee, la perdita degli ultimi possedimenti nel mar Nero. Nel primo conflitto mondiale la Russia si vide costretta ad affiancare la Serbia quando quest’ultima ricevette la dichiarazione di guerra dall’Impero Austro-

19 gen 2016

Multiculturalismo quale idiozia...



Puoi avere un nonno Augusto e un padre Giulio, nomi che trasudano romanità, una nonna Matilde in memoria di chi a Canossa fece inginocchiare un imperatore, amare fanaticamente la tradizione e la cultura italiana, girare per Roma, Venezia, Firenze e mille altre città e borghi. Puoi essere affascinato da tanta bellezza e genialità, pronto a difendere con unghie e denti chi vuole smontare o distruggere un impianto di civiltà umana senza uguali, eppure istintivamente  ami un'altra bandiera. Perché? Direbbe il buon Sherlock Holmes, elementare Watson: è nel ventre materno che sono tramandati gli impulsi misteriosi per la costruzione della primaria sensitività. Alla nascita seguono insegnamenti e ricettività, ognuno può essere condizionato da circostanze, persone ed ambiente, però quello che riguarda l’interiorità di ciascuno è dipendente oltre che dagli indecifrabili mesi che precedono il parto, dal desiderio di appartenenza ed inclusione in un ordine umano affine.Questo scaturisce dai tratti fisici, infatti sarebbe inspiegabile il bisogno di apparire come i modelli prestabiliti da un costume o da una moda, fino ad arrivare all'associazionismo più sfrenato e nel mezzo l’aspirazione di condividere con altri un sistema di vita simile e non differente dal tuo. Tutto s’ingarbuglia quando l’umano tenta di portare acqua al proprio mulino. Quando il cristianesimo abbatté il paganesimo e diventò religione ufficiale, trasse a sé le idee di dominare il mondo care all'impero Romano. Gesù quando invitava gli uomini alla conversione e alla fede per “diventare un solo gregge e un solo pastore”, predicava qualcosa di altamente spirituale, ossia di cercare dentro di noi un’energia precedente al ventre materno. Tant'è che non raccolto la chiama, sono in molti da sempre a propagandare un universalismo tendente ad imporre sistemi culturali e di cui ora la globalizzazione predomina con il suo sistema economico. Anche l’Islam è una religione convinta di dover diffondere la parola di Dio secondo i propri dettami e con l'occhio al dominio. Karl Marx, sostenitore "della religione come l’oppio dei popoli", non tenne conto che la credenza non è un inganno perpetrato dall'uomo a sé stesso, ma una necessità di alleviare le pene dell’esistenza.
Benedetta sia! Quello che non funziona è la volontà di supremazia delle svariate cariche religiose e politiche, capaci di sfruttare la debolezza umana. È evidente l’intenzione di soverchiare in Europa l’ordine sociale, politico, culturale ed economico avviato dal dopo guerra in poi e non per esigenze

18 gen 2016

Ma quale Tolleranza?



Tolleranza è un vocabolo orticante perché sono gli insofferenti a adoperarlo di più, ossia le persone che hanno meno pazienza verso le idee altrui. Lo avvolgono, come si fa con le pillole amare per renderle digeribili, facendo leva su sentimenti alti e indiscussi, tuttavia, le medicine hanno un fine utile, al contrario quel che resta della tolleranza è un mucchietto di cenere. La scena raffigurante il rogo del medico e teologo spagnolo Miguel Serveto rende bene l’idea. Poveretto, spirò dopo mezz'ora di agonia tra le fiamme, condannato da Calvino, che anni prima aveva “protestato” contro la chiesa di Roma per la sua intolleranza. Sosterrà la sua incoerenza nell'impossibilità di “tollerare” chi bestemmia Dio, una forzatura a validare la sua tesi rispetto a quanto dichiarato da Serveto, contrario alla trinità e alla duplice natura di Gesù, ritenendolo Dio. Tolleranza, intolleranza? Gridiamo a perdifiato BASTA tolleranza. Esistono leggi e regole in una società civile e democratica. A chi non piace, libertà di modificarle attraverso regole democratiche, oppure varcando i confini per cercare un luogo adatto al proprio stile di vita. Sussultano da molti anni imbonitori e mercanti in fiera, tutti a tirare la popolazione europea per il bavero, a presentare una merce adulterata, di cui non si conosce l’origine. Dopo il capodanno con le violenze a Colonia, si scoprono altre storie in molte città d’Europa, e per evitare o ritardare la presa di coscienza della gente tenute nascoste da tempo. Fioriscono nei giornali e nella televisione un risveglio delle migliori intelligenze, si scopre che la maggior parte dei migranti che fuggono dalle guerre sono uomini. Strano vero? Non mettono a salvo donne e bambini, noooo. Questi vengono lasciati a patire le peggiori atrocità, vittime di violenze indescrivibili. Partono gli uomini, quelli che dovrebbero stare lì a combattere, a difendere case e città. Ma guarda un po', adesso si scopre che il 90% dei migranti arrivati in Italia sono maschi! Avevano tutti le bende agli occhi, a cominciare dai nostri politici, e buonisti di turno? Facciamo una bella cosa, mandiamo lor signori a casa e al loro posto prendiamo anziani, donne e bambini. Facciamolo di corsa, perché ormai non è un sospetto che ci stanno invadendo con le peggiori prospettive per il nostro futuro, e soprattutto che troppi papaveri guadagnano e hanno guadagnato con l’ipocrisia dell’accoglienza.