È difficile confrontarsi con chi ha paura delle parole quando si è passato una
vita a scontare pena per la propria onestà intellettuale, odiando le ipocrisie,
le falsità, il detto non detto che in molte circostanze serve solo per scegliere
all’ultimo minuto la soluzione più confacente al proprio interesse personale. Secondo
mia figlia a volte non è necessario parlare per esprimere i propri sentimenti,
dolori ed inquietudini. Vero in parte perché se celiamo la nostra timidezza nel
silenzio spesso dalla mancata comunicazione sortiscono incomprensioni o malintesi.
Il silenzio è appropriato quando non si vuole ferire o danneggiare una persona,
quando la vicinanza ed una carezza fanno più di un milione di parole, però non
si può tentare d’interpretare sentimenti oppure scegliere quale via perseguire senza
un confronto aperto e sincero. Il mancato dialogo rende tutto più complicato e crea
inutili illusioni ed aumenta le incertezze. Per questo tra chi si ama non è mai
venuta meno la necessità di dire “Ti Amo”, non lo si può sottintendere, è
necessario dirlo ed è piacevole ascoltarlo. Le parole oneste non sono mai poche
e vane quindi non abbiate pudore di dimostrare sentimenti ed emozioni, senza
loro la vita sarebbe molto scialba!
Liberi di pensare, liberi di sognare e indomiti — Livres de pensar, livres de sonhar e indomados
Visualizzazione post con etichetta Amore. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Amore. Mostra tutti i post
21 nov 2019
5 ott 2019
Amor, ch’a nullo amato amar perdona
L’effetto della dura lotta che ho
combattuto per arrivare fin qui, sono presenti in ciascuna delle mie rughe, in ogni
filo di capello bianco portato con molto orgoglio, nelle cicatrici visibili sul
mio corpo ed in quelle incorporee dell’anima. Gli errori, pagati a carissimo
prezzo e senza sconti, mi hanno visto spesso barcollare ed in procinto di
cadere, tuttavia mi ha sorretto il fatto che tu sussisti seppur lontano e negli
ultimi diciannove anni il veder crescere la mia splendida figlia.
Strano questo destino che mi ha consegnato
una vita solitaria, io che amo ridere, scherzare e parlare anche con i muri. Ed
infatti una marea di estranei mi scorta in questa eterna attesa. Devo molto a
loro perché mi sono stati vicini in cambio di qualche consiglio, un poco del
mio tempo e dell’allegria che mi caratterizza.
Devo dire che il fardello ora si sta
facendo pesante, infatti con la vita che fluisce si fa pressante la necessità
di ascoltare la tua voce, poterti toccare, ridere insieme, ascoltare della
musica, fare una passeggiata, vedere insieme un’alba, un tramonto o un cielo
stellato. Ed in questi casi lo stare in silenzio non sarebbe per me neanche una
fatica.
Sarà quel che Dio, il fato o
entrambi avranno deciso per noi.2 feb 2019
Semplicemente NOI
Ti avrei voluto dire quanto sei sempre stato importante per me, una presenza costante nell’assenza. Non hai idea di quanto hai viaggiato e delle meraviglie ammirate. Il Portogallo, visitato più volte, ha visto la tua presenza nella splendida Lisbona, c’eri al mercato della Ribeira con il suo grande padiglione gastronomico e la musica a riscaldare l’ambiente. Dopo aver passeggiato nel chiostro del monastero dei Jeronimos, abbiamo atteso un tavolo per mangiare i prelibati pastéis di Belém, nel caratteristico locale vicino alla torre. E sì, gli sguardi hanno accarezzato la Torre di Belém e ripassato il contenuto del libro "Pau Brasil", abbiamo provato un brivido ricordando un amore intenso ed eterno. La sera con passi leggeri abbiamo percorso il quartiere Alfama ascoltando lo struggente “fado” e siamo stati sopraffatti dalla nostalgia. Arrivati a Obidos, in una magnifica giornata di sole, non ci siamo spaventati per il caldo e abbiamo camminato lungo le mura scrutando la piccola città abbarbicata al suo interno, quando come per magia abbiamo visto un vecchio con la sua chitarra intonare una canzonetta d’amore. Altre volte abbiamo apprezzato le lunghe spiagge portoghesi e ascoltato le onde dell’Atlantico infrangersi con fragore. A Oporto siamo andati su e giù con la funivia e abbiamo mangiato nel Cais da Ribeira, avevamo gli occhi puntati sul fiume Duero e le sue caratteristiche imbarcazioni cariche di tini con il prezioso vino di Porto. Entrati alla stazione centrale di San Bento, ornata da piastrelle dipinte e considerata una delle più belle d’Europa, ci siamo immersi nelle raffigurazioni di vita vissuta. Nella sempre affascinante Francia abbiamo scorrazzato lungo il fiume Loira per vedere i magnifici castelli e la bellissima scala a chiocciola progettata da Leonardo da Vinci nello Château de la Rochefoucauld. In Provenza abbiamo goduto dei paesaggi mozzafiato tra i campi di lavanda che sono serviti a Vincent van Gogh per dipingere centinaia di quadri. A Parigi sul bateau-mouche è stato difficile trattenere le lacrime ascoltando “la vie en rose” e dopo una giornata al Louvre, ci siamo assopiti stanchi con il magico sguardo della “Monna Lisa” che ci aveva inseguito lungo tutta la sala. In Spagna abbiamo apprezzato Siviglia, Cordoba e le incantevoli fontane dell’Alhambra nel complesso palaziale andaluso di Granada. Dopo aver percorso chilometri in auto arrivare nella cittadina di Caceres è stata una sorpresa, piccola ma la più importante per lo stile rinascimentale spagnolo. In Portogallo, Spagna, Francia ci siamo andati spesso e ci torneremo perché c’è ancora molto da scoprire e dipendendo dagli stati d’animo ogni volta sembra la prima. Difficile non ricordare le innumerevoli passeggiate sulle Dolomiti durante l’estate e d’inverno con la neve. Strana sensazione, più vicino al cielo si riesce quasi a toccare l’assenza. A Zurigo e a Lugano complici lago e montagna l'animo sembra acquietarsi. Non percepisco tanto dolore se non quando ci troviamo in Brasile, forse i profumi, i colori, non lo so… Certo che lì in campagna nelle notti di luna alzando gli occhi verso milioni di stelle, la croce del sud e il cielo a farci da tetto, si sente la necessità di toccare la presenza. E il mio Rio de Janeiro con il verde della “mata atlantica”, le rocce nere umide, il Cristo Redentore, il Corcovado e l’oceano che penetra nella baia, mi portano ogni volta a delirare e non posso restare per molto tempo. Sono passati più di trentacinque anni e come vedi la tua presenza è stata sempre marcante, percepisco la tua voce, il tuo sorriso, la tua inquietudine, la tua paura di lasciarti andare. Sarà quel che Dio, il fato o entrambi avranno deciso per noi.
23 gen 2019
Matrimonio civile: un contratto a capestro
Questa
è una materia controversa ma avendo un alone fiocchi, fiori e confetti e che
giunge a coronamento di un sentimento tanto decantato come l’amore, mi ha
sempre lasciata basita l’ipocrisia che si nasconde al traguardo del fatidico
giorno. Ebbene sì, anche questa disgrazia nasce dalla rivoluzione francese con
la finalità di togliere potere alla chiesa, e sebbene si è sempre intravvisto
una improbabile giustizia nel salvaguardare la parte economicamente più debole,
di fatto con il tempo è diventato solo una mercanzia a buon o caro prezzo,
dipende solo dalla prospettiva di chi deve sottostare alla fine di quello che
amore non era. Quindi negli stati europei e americani il matrimonio civile fu
introdotto con la Costituzione francese del 14 settembre 1791, fin lì stava
saldamente nelle mani ecclesiali dai tempi dell’impero romano d’Occidente. Ora
la laicizzazione del matrimonio, che doveva servire a separare la sfera civile
da quella religiosa, è pure comprensibile perché i tempi si erano fatti
“moderni”, se però non fossimo passati dal campo dei sentimenti al mercato
delle vacche o dei buoi, però in genere sono più le vacche. Avete presente la
frase detta da Cicerone “l’amore è un tentativo di costruire un’amicizia
ispirata dalla bellezza”, oppure un Lao Tzu che declamava “la gentilezza nelle
parole crea fiducia, la gentilezza nel pensare crea profondità, la gentilezza
nel dare crea amore”. La meravigliosa Madame De Stael stendeva con mano ferma
“l’amore è l’emblema dell’eternità, confonde tutte le nozioni di tempo,
cancella tutta la memoria di un inizio, tutte le paure di una fine” ed il
filosofo Hermann Hesse ribadiva “l’amore è qualsiasi movimento della nostra
anima in cui l’anima sente sé stessa e riesce a percepire la sua vita”. Non può
mancare il mio poeta preferito William Shakespeare che intonava “amore non muta
in poche ore o settimane, ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio,
se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto e nessuno ha mai
amato”. Potrei continuare all’infinito perché sono tanti ad aver individuato
cosa stiamo descrivendo: non un contratto da firmare per formare una società ma
l’unione di due persone che desiderano diventare una famiglia; non un contratto
per l’acquisto di una mercanzia ma l’incontro di due anime libere che si amano.
Molte finte femministe strillano come ossesse perché vedono solo povere donne
abbandonate con prole da mantenere, delle novelle Mimì quella della manina
fredda nella Bohème di Puccini. Ebbene no care signore, oggi le donne lavorano
sono padrone del loro destino ed i figli per legge, nati dentro o fuori dal
matrimonio, vengono tutti salvaguardati economicamente. Qualora una copia
decidesse che a lavorare sia uno solo, allora certo una salvaguardia va
trovata, ma ormai sono pochi i casi. Quello che non va è l’occhio ingordo di
chi con l’anello al dito comincia a fare una mappatura dei beni del consorte,
in attesa del male che vada qualcosa si è rimediato. Care signore non c’è nulla
di più bello della propria indipendenza, nessuno è tenuto a “mantenerci” e a
chi usa la frase “non mi sposi perché non ti fidi di me” rispondiamo
serenamente “vale anche il contrario, perché se fossi sicura del mio amore non
avresti bisogno di una garanzia contrattuale”. È infinitamente triste
vedere un nobile sentimento finire al mercato!
29 mag 2015
Quale AMORE?
La pittrice svizzera Angelica Kauffmann (1741-1807) ci ha lasciato questo quadro che raffigura l'addio di Abelardo ed Eloisa. Chi sono questi due presto rivelato: - siamo nel XII secolo, la diciassettenne Eloisa s’innamora del suo maestro Abelardo, da quest’amore nasce un figlio, motivo per il quale lei è scacciata da casa. La coppia si sposa di nascosto perché Abelardo è un chierico. Alcuni pettegoli divulgano il matrimonio e l’uomo è costretto a mandare la moglie in convento. La famiglia della ragazza, immaginando l’avesse scacciata, ordina a tre uomini di castrarlo. I due si separano definitivamente, tuttavia le lettere d’amore scritte al largo della loro vita sono tra le più belle della letteratura. Se parliamo d’Amore dobbiamo rivolgere lo sguardo anche al sommo Dante e nel Paradiso nel trentatreesimo canto ci apre la pista: “L’Amor che move il sole e l’atre stelle”. Poco tempo dopo, il Boccaccio ci racconta che l’Amore può essere fonte di affinamento, portando individui primitivi all'altezza d’animo. In Spagna nella metà del ‘500, Francisco de Quevedo scrive sull'esistenza umana, a suo avviso una corsa verso la morte e per lo scrittore solo l’Amore è anima del mondo, per deduzione unico vincitore sulla morte. E ritornando indietro di secoli, nel VI secolo a.C., il filosofo Empedocle scriveva che l’Amore è una forza agente nell'universo, contrapposto all'odio ed alla contesa.
Vero che in un dipinto del Botticelli, “L’Amore tra Venere e Marte”, il dio della guerra è disteso ai piedi della dea, la tela esprime abbandono e serenità, battaglie e discordie sono lontane, chiaro riferimento alla sconfitta della violenza per opera dell’Amore. Ebbene possiamo tentare di riassumere alcune sue caratteristiche utilizzando le parole del filosofo Hegel : "l’Amore è l’identificazione del soggetto in un’altra persona, sentimento per cui due esseri esistono solo in unità perfetta e mettono in questa identità tutta la loro anima ed il mondo intero”. È più facile trovare un quadrifoglio in un prato che assimilarsi a tal punto con qualcuno.
Iscriviti a:
Post (Atom)