Non
è necessario essere Cassandra per consegnare un infausto destino al continente
centro e sudamericano. Le numerose manifestazioni che percorrono questi
territori sono telecomandate da poteri neanche tanto oscuri. Questo avviene
dalla fine della Seconda Guerra Mondiale quando lo zio Sam ha deciso che il
pianeta era “roba sua”. Il continente americano nasce come colonia d’inglesi,
portoghesi, spagnoli e qualche francese; conseguita
l’indipendenza le varie nazioni formatesi si sono sentite “liberate” dagli europei e così senza rendersene
conto sono diventate ostaggi del dio denaro e dei suoi tanti fautori. In questi
territori si erano già riversate orde di disgraziati, in mezzo a tanta gente
povera ed onesta spesso s’incontravano avventurieri, galeotti, prostitute ed
assassini. Certo questi farabutti si trovano in tutte le latitudini ma qui
purtroppo la concentrazione è stata molto elevata. Pochi visionari all’inizio
volevano fare del Nuovo Mondo una terra promessa, per
esempio in Brasile re Giovanni VI del Portogallo fondò la Scuola
Reale di Scienze Arti e Lettere,
costituì la Biblioteca Reale regalandole più di sessantamila volumi della sua
collezione, l’Orto Botanico, il Banco del Brasile fondato in virtù di un
deposito d’oro e dei gioielli della corona che ne garantiva i fondi versati. Questo re decise
anche di aprire i porti agli scambi commerciali ed abolendo il
monopolio della corona gettò le basi per migliorare l’economia di quelle terre. Ebbene dopo
l’indipendenza del Brasile manovrata dai nordamericani e da gruppi massonici sparsi in alcuni paesi europeri, cosi come avvenuto in altri paesi centro e sud americani, tutti quei territori sono caduti in mano agli speculatori, agli estrattori
di materie prime, a bipedi abituati alle conquiste subitanee con un’assenza totale di visione del
futuro. Questi vogliono tutto e subito, d’altra parte molta gente è diventata
straricca trovando oro, diamanti o estraendo legname e minerali vari. Non
esiste il domani, la Storia è considerata obsoleta e sbeffeggiata, e da sempre
si dà pochissima importanza all’istruzione e alla cultura. Anche i ricchi
vivono alla giornata godendosi quanto hanno ma senza guardarsi intorno dove, oltre
alle periferie inumane, troviamo pessime e carissime scuole, strade orribili,
mezzi di trasporto antiquati e cartelli di proprietari di linee aeree e di autobus che impongono prezzi smisurati. I benestanti vivono chiusi in condomini vigilati
da uomini armati, circondati da fili elettrici e da sistemi di allarme e di certo non camminano per le strade,
preferendo molte volte utilizzare mezzi aerei per evitare di fermarsi ai
semafori ed essere assaltati. Entrano ed escono governi di destra o sinistra
tuttavia in queste latitudini pari sono, nessuno ha programmi seri dato che
sono telecomandati da interessi esterni che corrompono da decenni queste
nazioni attraverso politici ed amministratori interessati al profitto personale. Nel tempo le popolazioni da nord a sud sono cresciute a dismisura,
sono formate da esseri ignoranti, manovrabili, per la maggior parte con grossi
problemi di alcool e droga, e questo è
trasversale colpendo ricchi o poveri che per vivere in questa selva umana si
fanno coraggio con questi palliativi. Quindi per favore evitiamo di sentire le
parole vuote di un papa eretico e scevro di sapienza, di politici di sinistra
che farneticano senza vedere quanto hanno prodotto i vari Lula, Morales, Maduro,
famiglia Castro, Kirchner o di quelli di destra che sperano d’essere governati da
dittatori come Pinochet e molti altri. Il problema parte da migliaia di
chilometri da qui, i responsabili sono capaci di sconvolgere la vita di milioni
di burattini e continuano ad ingrandire le loro ricchezze incuranti dei danni
creati.
Liberi di pensare, liberi di sognare e indomiti — Livres de pensar, livres de sonhar e indomados
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21 nov 2019
10 nov 2017
Saudade
Da brividi! Ho viaggiato decine di volte dal Brasile
all'Italia e viceversa, è un’esigenza di noi persone erranti nate in un
luogo e vissute in un altro. Il percorso
necessario per spostarsi all'ennesimo viaggio, dopo tanti anni e molte vicissitudini, si carica di emozioni ataviche. Questa volta non si parte da Roma ma da Lisbona, in una
splendida giornata autunnale. È bastato guardare dall'oblò, mentre l’aereo decollava dalla capitale portoghese, e come per magia sensazioni ataviche hanno ripreso vita. Il Tago come allora scorre tranquillo, Lisbona
è adagiata e splendida, la Torre di Belém si apre sull'Oceano e dall'altra
parte c’è il Brasile. Ecco ritrovarmi sullo scenario di “Pau Brasil” quando la
Corte portoghese partì precipitosamente per sfuggire alle truppe napoleoniche con il suo carico di uomini e donne, con le paure tipiche delle partenze, con
la “saudade” caratteristica propria dei portoghesi, navigatori per necessità premuti tra la Spagna e l’Oceano. Sì cari sostenitori della globalizzazione non avete capito proprio nulla. I sentimenti, per chi li ha, sono legati alle
tradizioni, ai luoghi e ai profumi che abbiamo sentito e percepito alla nascita.
Il bisogno legato alla sopravvivenza ci può portare a vivere in un posto
rispetto all'altro, però la nostra essenza rimane attaccata ai luoghi
originari. Si spiega così il perché nei vari “Nuovi Mondi”, Americhe ed Oceania, ci si arrocca alle antiche tradizioni creando aggregazioni come le varie
Chinatown, le Little Italy, le “culture” Sirio-Libanesi e via tutte le
popolazioni a unirsi tra consimili. Quando questo non avviene spesso si crea
una rottura foriera di spersonalizzazione, con il suo carico di psico drammi e
di solitudine. L’essere umano nel suo lungo percorso ha dovuto racchiudersi
in comunità per non sentir paura dell’ignoto, del mistero del vivere, per questo ha creato interessi comuni, usi, religioni, tradizioni ancestrali. Tutto ciò serve ad affrontare la difficoltà nel non saper dar
risposta alle proprie inquietudini e quando questi vengono a meno troviamo soggetti
disadattati, come i giovani musulmani, corpi estranei nelle nostre società. Loro pur vivendo tra noi per sentirsi a "casa" vorrebbero portare la sharia in Europa. Volevo tuttavia parlare di emozioni, di partenze con il loro carico di speranze e di tristezza.
Sono felice di questo viaggio. Non appena cominciato ha riallacciato nodi
antichissimi, mi sento portoghese, fiamminga, romana, etrusca. Amo
svisceratamente la cultura europea, la sua arte, la sua letteratura, la sua
filosofia, benedetti siano i Greci. Ci hanno donato una ricchezza immensa spesso violentata da idioti, cretini, mistificatori che purtroppo servono a ricordarci le nostre imperfezioni di esseri
umani. Figlia ti amo e mi manchi già... e questa è saudade.
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3 ott 2015
Brasile come mangiarsi un paese e vivere felici
I moderni brasiliani pare
conoscano solo il tempo presente. Non hanno nessuna voglia di guardare al
passato, essenziale per uscire da situazioni sfavorevoli, e il futuro tra un
misto di scaramanzia e fatalismo, non è seducente. Questo, unito all’inesperienza,
fa sì che il ricchissimo Brasile, dopo aver fatto qualche passo in avanti, di
fronte all’emergenza esegua un balzo a ritroso. Nei primi anni del ‘900 il
paese aveva una buona economia, soprannominata la politica del “caffè-latte”,
perché con lo zucchero, erano i prodotti più esportati. Negli anni ’20
una forte depressione per il crollo del prezzo del caffè, favorisce gli
oppositori del regime oligarchico dei latifondisti. Rappresentante di questa cordata
era Getulio Vargas, avvocato nato in una famiglia ricca e potente, che perde le
elezioni, ma nel ’37 spodesta il governo e diventa presidente, avviando una
dittatura militare. Ebbe simpatie per Hitler e Mussolini ma gli USA dopo Pearl
Harbor, lo inducono a inviare un corpo militare in Italia e Africa
settentrionale, così per sua fortuna alla fine del conflitto sta con la parte
giusta. Poco dopo fu deposto da un
pronunciamento militare, tuttavia da questa fase il paese uscirà con elezioni
libere, una costituzione democratica e federale. Nel ’50 Vargas riesce a farsi
rieleggere. Il suo governo non aveva una maggioranza consolidata, l’aggravarsi
dei problemi economici e la corruzione tra gli uomini della sua amministrazione,
lo portano al suicidio nel ’54, prima, però aveva creato il monopolio del
petrolio, fondando la Petrobrás. Anello di congiunzione al periodo attuale. L’operazione
scoperta dalla polizia federale brasiliana e denominata “lava-jato” prende il
nome da un distributore di benzina, nel quale funzionava un ufficio di cambio,
dove avveniva il “lavaggio rapido” del denaro illecito; la somma pattuita era
consegnata dalle maggiori imprese di costruzioni a politici corrotti in cambio
di contratti con imprese pubbliche,
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