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Liberi di pensare, liberi di sognare e indomiti — Livres de pensar, livres de sonhar e indomados
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21 nov 2019
America Latina, nessuna speranza!
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10 nov 2017
Saudade
Da brividi! Ho viaggiato decine di volte dal Brasile
all'Italia e viceversa, è un’esigenza di noi persone erranti nate in un
luogo e vissute in un altro. Il percorso
necessario per spostarsi all'ennesimo viaggio, dopo tanti anni e molte vicissitudini, si carica di emozioni ataviche. Questa volta non si parte da Roma ma da Lisbona, in una
splendida giornata autunnale. È bastato guardare dall'oblò, mentre l’aereo decollava dalla capitale portoghese, e come per magia sensazioni ataviche hanno ripreso vita. Il Tago come allora scorre tranquillo, Lisbona
è adagiata e splendida, la Torre di Belém si apre sull'Oceano e dall'altra
parte c’è il Brasile. Ecco ritrovarmi sullo scenario di “Pau Brasil” quando la
Corte portoghese partì precipitosamente per sfuggire alle truppe napoleoniche con il suo carico di uomini e donne, con le paure tipiche delle partenze, con
la “saudade” caratteristica propria dei portoghesi, navigatori per necessità premuti tra la Spagna e l’Oceano. Sì cari sostenitori della globalizzazione non avete capito proprio nulla. I sentimenti, per chi li ha, sono legati alle
tradizioni, ai luoghi e ai profumi che abbiamo sentito e percepito alla nascita.
Il bisogno legato alla sopravvivenza ci può portare a vivere in un posto
rispetto all'altro, però la nostra essenza rimane attaccata ai luoghi
originari. Si spiega così il perché nei vari “Nuovi Mondi”, Americhe ed Oceania, ci si arrocca alle antiche tradizioni creando aggregazioni come le varie
Chinatown, le Little Italy, le “culture” Sirio-Libanesi e via tutte le
popolazioni a unirsi tra consimili. Quando questo non avviene spesso si crea
una rottura foriera di spersonalizzazione, con il suo carico di psico drammi e
di solitudine. L’essere umano nel suo lungo percorso ha dovuto racchiudersi
in comunità per non sentir paura dell’ignoto, del mistero del vivere, per questo ha creato interessi comuni, usi, religioni, tradizioni ancestrali. Tutto ciò serve ad affrontare la difficoltà nel non saper dar
risposta alle proprie inquietudini e quando questi vengono a meno troviamo soggetti
disadattati, come i giovani musulmani, corpi estranei nelle nostre società. Loro pur vivendo tra noi per sentirsi a "casa" vorrebbero portare la sharia in Europa. Volevo tuttavia parlare di emozioni, di partenze con il loro carico di speranze e di tristezza.
Sono felice di questo viaggio. Non appena cominciato ha riallacciato nodi
antichissimi, mi sento portoghese, fiamminga, romana, etrusca. Amo
svisceratamente la cultura europea, la sua arte, la sua letteratura, la sua
filosofia, benedetti siano i Greci. Ci hanno donato una ricchezza immensa spesso violentata da idioti, cretini, mistificatori che purtroppo servono a ricordarci le nostre imperfezioni di esseri
umani. Figlia ti amo e mi manchi già... e questa è saudade.
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3 ott 2015
Brasile come mangiarsi un paese e vivere felici
I moderni brasiliani pare
conoscano solo il tempo presente. Non hanno nessuna voglia di guardare al
passato, essenziale per uscire da situazioni sfavorevoli, e il futuro tra un
misto di scaramanzia e fatalismo, non è seducente. Questo, unito all’inesperienza,
fa sì che il ricchissimo Brasile, dopo aver fatto qualche passo in avanti, di
fronte all’emergenza esegua un balzo a ritroso. Nei primi anni del ‘900 il
paese aveva una buona economia, soprannominata la politica del “caffè-latte”,
perché con lo zucchero, erano i prodotti più esportati. Negli anni ’20
una forte depressione per il crollo del prezzo del caffè, favorisce gli
oppositori del regime oligarchico dei latifondisti. Rappresentante di questa cordata
era Getulio Vargas, avvocato nato in una famiglia ricca e potente, che perde le
elezioni, ma nel ’37 spodesta il governo e diventa presidente, avviando una
dittatura militare. Ebbe simpatie per Hitler e Mussolini ma gli USA dopo Pearl
Harbor, lo inducono a inviare un corpo militare in Italia e Africa
settentrionale, così per sua fortuna alla fine del conflitto sta con la parte
giusta. Poco dopo fu deposto da un
pronunciamento militare, tuttavia da questa fase il paese uscirà con elezioni
libere, una costituzione democratica e federale. Nel ’50 Vargas riesce a farsi
rieleggere. Il suo governo non aveva una maggioranza consolidata, l’aggravarsi
dei problemi economici e la corruzione tra gli uomini della sua amministrazione,
lo portano al suicidio nel ’54, prima, però aveva creato il monopolio del
petrolio, fondando la Petrobrás. Anello di congiunzione al periodo attuale. L’operazione
scoperta dalla polizia federale brasiliana e denominata “lava-jato” prende il
nome da un distributore di benzina, nel quale funzionava un ufficio di cambio,
dove avveniva il “lavaggio rapido” del denaro illecito; la somma pattuita era
consegnata dalle maggiori imprese di costruzioni a politici corrotti in cambio
di contratti con imprese pubbliche,
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