2 nov 2015

Non è tempo di misericordia, bisogna prima togliere il velo alla corruzione

Non si tratta d'essere spaventati da un’eventuale fine del mondo, in quel caso accuseremmo il fato, bensì togliere il velo alle falsità spacciate per verità. E’ questo il significato del vocabolo “apocalisse”. Le pecorelle pian pianino s’incamminano verso il precipizio, con il solo tintinnare di campanelli e tollerabili belati. Molti governanti europei, confortati da elezioni democratiche, sono felici della vittoria di Erdogan in Turchia, e fanno finta d’ignorare il personaggio e le sue mire, calcolando di poterlo frenare all'occorrenza. A questo signore si aggiungono amici di pantagrueliche merende, emiri, sultani e re della penisola arabica. Alcuni sono legati dal passato nomade e dall'Islam, per fortuna le diatribe tra sunniti e sciiti li separano, però tutti ritengono la guerra, l’unica occupazione decorosa. Diventa complicato applicare la “misericordia” con simili personaggi. Nella democratica Europa siamo abituati a monarchie costituzionali, i sovrani alla pari dei presidenti sono rappresentativi, rispettati perché esponenti di antiche famiglie. Quando visitiamo le nostre città, ammiriamo opere d’arti, siamo legati a papi, re, principi e signori, gli antichi patrocinatori, ai quali dobbiamo identità, tradizione e cultura. Al contrario i menzionati signori sono freschi eredi di esaltati combattenti di guerre tribali, nate sulle ceneri dell’impero Ottomano, a volte eliminando gli stessi familiari, e costruendo regni da operetta. Sono riveriti perché il loro sedere poggia su giacimenti di
petrolio e gas naturali. Vivono in paesi coperti di sabbia, con pochissima acqua, e come nel caso del Qatar, le provviste alimentari dipendono quasi esclusivamente dalle importazioni. Ci vuole tanto a immaginare quale miraggio sia per loro l’Europa? Nel frattempo costruiscono lo "Ski Dubai", una stazione sciistica al coperto. Vi sembra fantapolitica pensare, quanto piacerebbe ai nostri mettere le mani sulle Alpi e i Pirenei! Gli Americani hanno esportato dopo la Seconda guerra mondiale, il loro stile di vita, mettendo sull'altare al posto del vitello d’oro, i bigliettoni verdi, di conseguenza abbiamo vissuto un lungo periodo di pace e siamo cresciuti considerando la ricchezza, una meta da raggiungere con ogni mezzo.  E’ bello fare affari con questi signori intrisi di petroldollari, vendere industrie, capolavori artistici, ville, squadre sportive, armi; ricordatevi, però, di tenere pronto sul comodino un secondo passaporto, perché la società da loro prospettata è differente da quella fin qui conosciuta.