15 ott 2015

Scuola, piccoli grandi miracoli




In questo periodo storico, molti ragazzi anche con ottimi voti a scuola, non trovano una ragione per andarci. Inutile il dispiego di motivi da parte dei genitori, loro controbattono mostrandoti i video su “you tube” con professori divertentissimi, e altre trappole del genere. E' difficile anche per chi ancora crede nell'istituzione e nei docenti, dare del tutto torto ai figli, perché il mondo degli adulti è diventato assai complesso. I bambini diventati grandicelli, squadrano gli insegnanti, e riescono con rapidità a scoperchiare l’adulto: le manie, le insofferenze, le antipatie, le insicurezze. Ogni mattina alunni preparati e non, si destreggiano, utilizzando le informazioni recepite. La classe è un gruppo che agisce in branco, diventa facile  pianificare le azioni nei confronti dei professori. Una buona parte svolge la professione con l’occhio al termine delle lezioni, quasi come gli alunni; un’altra tenta di spiegare una lezione condizionandola all'applicazione di concetti assunti meccanicamente. Per fortuna esistono le eccezioni! Quando i figli tornano a casa, siamo preparati al brontolio quotidiano sul professore che rifila video, un altro non sa spiegare, poi ci sono i cultori della lavagna elettronica, che portano acqua al mulino a chi vorrebbe apprendere attraverso le nuove tecnologie, non uscendo dalla propria stanza. Finalmente un pomeriggio accade il miracolo: -  ti stupiscono parlando con
interrogativi precisi e consapevoli sulla “libertà” interna ed esterna; si domandano se gli animali selvaggi sono più liberi degli umani; se avevano ragione gli esistenzialisti nell'affermare che siamo tutti liberi e responsabili delle nostre scelte; se avesse ragione Mill nel sostenere che lo Stato deve intervenire sui cittadini solo quando pregiudica gli altri; o su quanto influenzano le condizioni materiali sull'essere libero. Un flusso di pensieri scorre come un fiume in piena. Frasi lette durante una lezione aprono un universo, spunta il dubbio se la libertà è una concessione o se te la devi meritare; s’intuisce che vivendo in una società nessuno è autosufficiente, tutti abbiamo degli obblighi, basta vedere in piccolo com'è organizzata la famiglia, il lavoro. Il pensiero sofferma su quanto l'istinto è decisivo per la condotta degli animali, al contrario noi umani possiamo scegliere. Quanto è vera però questa libertà, se poi ognuno è condizionato dalla società in cui vive o dalla famiglia? Improvvisamente gli alunni scoprono il valore della scuola nel suo insieme; negli stimoli di alcuni professori, abili nello spalancare la porta sulla conoscenza. Nello spingere e incanalare la curiosità sulle domande del chi siamo e dove vogliamo andare. Ecco a questo punto un genitore può sentirsi felice, il figlio sta diventando un adulto cosciente, e ancora una volta bisogna ringraziare il professore di turno che insegna l’intelletto a volare.