23 lug 2015

Quant'è avvilente e intrigante scrivere di banche




Guardate sembianze e movenze dei due personaggi dipinti da Marinus van Reymerswale, l'opera ha un titolo eloquente "Gli usurai". Scomodiamo la Bibbia: l’antica scrittura comandava agli uomini di guadagnarsi la vita con il sudore della fronte; soffermiamoci a Francesco d'Assisi per il quale il denaro è lo sterco del diavolo, siamo nel '200 e chi prestava soldi con interessi sopra al 5% era considerato un usuraio. Sorridete pure, tanti si riempiono la bocca con la modernità, di fatto il percorso dell'uomo verso un futuro all'insegna del Dio denaro è già a  buon punto. Quando a Genova nel XV secolo nacque il Banco di San Giorgio, primo istituto bancario in senso moderno, oltre a gestire la raccolta dei risparmi, amministrava anche la fiscalità ed il debito pubblico, come ora le Banche Centrali. L’arguto Machiavelli, osservando il suo agire, lo definirà “uno Stato nello Stato”, avrà pure voluto evidenziare qualcosa! Siamo agli albori. Adesso cos'è una banca? Ci dicono sia un’impresa erogatrice di beni e servizi, fornisce alla clientela mezzi di pagamento ed intermediazione finanziaria, tra offerta e domanda di capitali. Capitali depositati dai privati cittadini, un esempio sono i risparmi delle famiglie, e capitali prestati per acquistare una casa, per investire nella propria impresa e così via. In tanti paesi, e l’Italia è in vetta alla classifica, principale entrata delle banche sono i guadagni sugli interessi attivi sui prestiti dei debitori e sui minori interessi distribuiti ai clienti con deposito attivo. E’ facile moralismo rilevare l’immensa disparità tra gli uni e gli altri? Qui non si tratta di sterco del diavolo, ma di una montagna di merda e la responsabilità non è del diavolo bensì della politica; i
governi di sinistra, di centro o di destra, non hanno mai fatto il minimo sforzo per ridurre questa iniquità. I ricavi dalle intermediazioni dipendono dalla differenza, il molto noto spread, tra i tassi attivi a carico dei clienti e i tassi passivi versati ai clienti.  Servono lumi per capire il perché la BCE presta soldi agli Stati con tassi vicino allo zero e i prestiti a 5 anni alle imprese in Italia sono al 5%, in Spagna al 4%, in Francia e Germania al 3%? In mezzo alle decine di pagine consegnate dalle banche ai clienti in allegato ai mutui della casa, o per l’acquisto dell’auto, o per i prestiti personali “lasciate ogni speranza di capire o voi che guardate”; inoltre, inspiegabilmente, i tassi usurai sono il doppio di quelli convenzionali. In Italia rileviamo anche costi di gestione per i conti correnti assurdi; le carte di credito sono tra le più costose del pianeta per gli utilizzatori e per i commercianti, che sborsano cifre inconsuete per offrire un servizio alla clientela (circa 1,7% Visa e MasterCard ed addirittura 3,5% American Express). Chissà perché in altri paesi non avviene? Ai posteri l’ardua sentenza.