20 mag 2015

Perché dire BASTA alla moderna ondata di emigrazione


L'esodo, l'uscita dall'Egitto del popolo ebraico, causato pare dalla dura servitù imposta dal faraone, e il conseguente arrivo nella terra promessa di Canaan, è da considerarsi senza dubbio un'emigrazione di massa. L'attraversamento del Mar Rosso come vediamo in questo quadro di Nicolas Poussin (1634), potrebbe essere in consonanza con quanto avviene oggi nelle sponde africane del Mediterraneo. Vi sono molti se: il primo, ora non è un popolo che si sposta, ma una moltitudine umana sfuggita da miseria economica, guerre fratricide, genti alla ricerca dell'Eldorado; il secondo ed evidente se, è la differenza temporale, dentro la quale gli spazi territoriali del periodo dell'esodo, si sono riempiti di esseri umani in parte organizzati. Bisogna dire BASTA agli stolti che vogliono paragonare questi emigrati con gli antenati europei accorsi nel nuovo Mondo, intanto perché nuovo, quel mondo era da popolare. Non solo, la maggioranza delle persone era distribuita in quote, secondo le necessità lavorative del paese ospitante; arrivavano con una mano davanti e una dietro, sfruttati fino all'osso, e solo dopo tanti anni di duro lavoro, riuscivano ad avere una vita dignitosa. All'epoca non vi erano ancora diritti sindacali,
non era disciplinato l'orario lavorativo, le festività, i contributi delle pensioni, la maternità. Uomini, donne, bambini sgobbavano a testa bassa, con la speranza di mangiare tutti i giorni, e si attendeva di cogliere in un futuro i frutti della propria fatica. Lo ravvisiamo i raccolti usufruiti dalle seconde, terze e quarte generazioni in quei paesi del sud e nord dell’America, Australia, Nuova Zelanda e tanti altri, nazioni ancora oggi con densità di popolazione, non paragonabili a quelli dell'Europa, abitata da qualche millennio. Allora da dove nasce questa necessità di "accoglienza" di alcuni governanti europei, dai buonisti di passaggio, dei santi uomini non ci stupiamo, è la loro missione. Ebbene analizziamo i fatti, le popolazioni in arrivo nel vecchio Continente, sono le stesse che hanno brigato per ottenere l’indipendenza dagli europei, d'altronde era sacrosanto l’ottenimento della libertà. Abbiamo imparato, per fortuna, il principio di autodeterminazione e non vi è nessun buon motivo per tornare indietro. Ancora si parla, e a ragione, dell’oppressione dei colonizzatori, per la quale alcuni europei si portano le stigmate, però qualcuno ci può spiegare dopo tanti decenni, cosa vengono a fare in bocca al lupo tutte queste persone? Avversano le nostre religioni, il nostro laicismo, i comportamenti sociali dentro e fuori le nostre famiglie. Il multiculturalismo in Europa ha prodotto la marginalizzazione, di chi non intendeva integrarsi, nelle nostre società con culture radicate da millenni. Questa è la grande differenza, nel nuovo Mondo arrivavano persone e creavano il loro piccolo paese, sapendo di avere accanto altre, giunte da chissà dove. Il territorio vuoto da ogni infrastruttura culturale era spartito, e in comune si aveva la necessità di produrre benessere, null'altro. La maggioranza degli europei non ha intenzione di abbandonare secoli di storia, buona e cattiva, per diventare “esotica”. Qui scaturisce un cattivo pensiero, la massa degli europei non si sarà montata la testa di diritti, di libertà di ogni genere, e ad alcuni è sorta l’idea, di riportare le lancette degli orologi indietro. Come far lavorare un europeo sette giorni su sette, sabato domenica e festivi, far scomparire vacanze estive e invernali, costringerlo ad accettare per sé e per i figli che già è tanto quando si mangia? Facilmente, BASTA trovare persone disponibili a miti pretese, con il tempo gli europei si arrenderanno alla necessità. Dov'è la cecità imbarazzante degli idioti, convinti di poter controllare la massa umana di nuovi schiavi in arrivo? Questi vengono perché hanno il miraggio della ricchezza, accettano di stare con la testa bassa per un breve periodo, ma come si è visto nelle rivolte avvenute in Francia e nel nord Europa, come i germani di antica memoria, si fanno largo e imparano le nostre leggi, queste diventano il trampolino di lancio per future guerre. Guerre che i nostri figli non sapranno combattere, perché abbiamo insegnato la non violenza, la convivenza, l’accettazione delle più disparate culture. Qualcuno ci può spiegare perché le costosissime organizzazioni mondiali di ogni tipo e genere, pagate salatamente anche dai contribuenti europei, non siano riuscite a frenare questa emorragia? A cosa servono, solo a pagare gli stipendi dei soliti noti, e loro affini? I soldi dati in Africa, in Asia, a governanti più corrotti dei nostri, sono uno spreco madornale, utile di ritorno per qualche potente. BASTA prenderci in giro, stiamo diventando dei paria ma non idioti, qui il diritto è scivolato dalle mani del popolo di elettori, venduto al potere economico con buona pace delle conquiste del ventesimo secolo.