Per troppi anni abbiamo dovuto
sopportare i persuasori del "multiculturalismo", hanno permesso e
incoraggiato l'arrivo nelle città europee di persone migrate soprattutto
dall'Africa, dai paesi mediorientali, dall'Afghanistan, Pakistan, Turchia, la
stragrande maggioranza di fede islamica. Non sono bastati scrittori come Oriana
Fallaci a gridare ai quattro angoli della Terra del pericolo che avremmo corso
continuando con politiche improntate al bieco buonismo. Adesso ci dicono di non
parlare perché stiamo sfruttando la tragedia di Bruxelles. E non potevamo
parlare di Parigi, di Londra, di Madrid. No, adesso il nostro proposito è di
urlare Bastablabla agli idioti, agli interessati e ai votati al martirio. Non si può
continuare a vivere con l'angoscia, vedendo diminuire la nostra sicurezza e la
nostra libertà. Non lasceremo ai nostri figli un’Europa destabilizzata,
insanguinata, irriconoscibile negli usi e nei costumi. Siamo egoisti? Un bel
chi se ne frega! Non saranno le frasi di chi ci ha consegnato questo presente
ad intimidirci. Basta per anni hanno confrontato i disgraziati dei migranti
europei con la teppaglia in arrivo. Europei sbarcati nei “nuovi continenti” e vissuti
di stenti, lavorando peggio dei servi della gleba senza aiuti e diritti. Molti
dei quali tornarono coraggiosamente dopo anni all'estero per combattere nelle
guerre che infiammarono l’Europa, facendo esattamente il contrario di questi
uomini in arrivo che scappano anziché lottare per cambiare la situazione all'interno
dei loro paesi. È doveroso aiutare donne, anziani e bambini, che però sono una
piccolissima parte e guarda caso sono utilizzati come paravento per spingerci
ad accogliere una moltitudine di maschi adulti. Vigliacchi, loro e chi ci
prende all'amo mostrandoci i corpi dei bambini morti nei naufragi, e presi
dall'emozione finiamo con l’accettare questa invasione. Il Belgio ha permesso
negli anni che Bruxelles fosse occupata dal 24% di migranti, pare che la popolazione
giovanile arrivi addirittura al 40%, ebbene tutti hanno goduto dello stato sociale fondato sul principio di uguaglianza in auge in Europa. E allora cosa non ha funzionato? Semplice, tutti arrivano guardando ai ripiani
alti, si vedono possessori di case di lusso, auto sportive, di avere un
benessere che molti europei hanno conquistato con generazioni, con le
opportunità offerte nel dopoguerra e nei periodi di vacche grasse. Non solo, pretendono pure di mantenere le loro arcaiche tradizioni, l'asservimento delle donne, l'adattamento dei nostri costumi ai loro. I migranti arrivati
hanno lavorato o lavorano, i figli hanno avuto accesso alle scuole, tutti hanno diritto alla sanità; nulla di diverso rispetto a qualsiasi europeo ricco o povero, dei quartieri alti o di periferia! Quando il momento economico diventa critico a nessuno dei nostri poveri viene in mente di passare a ferro e fuoco interi quartieri o città. Da troppo sopportiamo il loro strillare contro l’emarginazione e la mancata integrazione. Non si vedono differenze tra poveri, europei o no. Emarginati sono gli uni e gli altri. La grande differenza è il potere della paura. Questi signori hanno l’arroganza di spaventarci e alzano cartelli per ottenere nuovi diritti e riconoscimenti, prevaricando la popolazione autoctona. In questo sono aiutati dai paesi islamici che gettano benzina sul fuoco per i loro luridi interessi, senza srotolare tutto il papiro ricordiamo: Turchia, Arabia Saudita, Qatar, Oman, e non si capisce perché non accolgono, oggi come ieri, a braccia aperte i loro confratelli giacché a sentir loro l’Islam è una religione di pace, fratellanza e condivisione. Bisogna dirlo con forza: non sarà MAI un “europeo” chi non accetta la cultura e la civiltà di questo continente, chi non ama la sua arte e la sua letteratura. Lo è chi conosce e ha gli anticorpi per difendersi dai fanatismi religiosi e politici. L’arrivo dei migranti è una manna del cielo per i caritatevoli dietro lauto compenso, per chi non vuole pagare ai lavoratori il dovuto, per chi sfrutta i ragazzini per vendere la droga o per la mercificazione del loro corpo, per chi li utilizza come venditori ambulanti di merce contraffatta. A Roma basta vederli in azione alla Stazione Termini, in centro, nei pressi di San Pietro. Ordinatamente conduciamoli dai loro fratelli islamici, sono ben più ricchi di noi e possono condividere gli stessi ideali. Questa tepaglia ci sbatte in faccia continuamente le Crociate, d’essere stati vili colonizzatori, di seguitare a intervenire o di non farlo nei loro territori e allora perché proprio qui devono venire? Domandiamocelo!
hanno lavorato o lavorano, i figli hanno avuto accesso alle scuole, tutti hanno diritto alla sanità; nulla di diverso rispetto a qualsiasi europeo ricco o povero, dei quartieri alti o di periferia! Quando il momento economico diventa critico a nessuno dei nostri poveri viene in mente di passare a ferro e fuoco interi quartieri o città. Da troppo sopportiamo il loro strillare contro l’emarginazione e la mancata integrazione. Non si vedono differenze tra poveri, europei o no. Emarginati sono gli uni e gli altri. La grande differenza è il potere della paura. Questi signori hanno l’arroganza di spaventarci e alzano cartelli per ottenere nuovi diritti e riconoscimenti, prevaricando la popolazione autoctona. In questo sono aiutati dai paesi islamici che gettano benzina sul fuoco per i loro luridi interessi, senza srotolare tutto il papiro ricordiamo: Turchia, Arabia Saudita, Qatar, Oman, e non si capisce perché non accolgono, oggi come ieri, a braccia aperte i loro confratelli giacché a sentir loro l’Islam è una religione di pace, fratellanza e condivisione. Bisogna dirlo con forza: non sarà MAI un “europeo” chi non accetta la cultura e la civiltà di questo continente, chi non ama la sua arte e la sua letteratura. Lo è chi conosce e ha gli anticorpi per difendersi dai fanatismi religiosi e politici. L’arrivo dei migranti è una manna del cielo per i caritatevoli dietro lauto compenso, per chi non vuole pagare ai lavoratori il dovuto, per chi sfrutta i ragazzini per vendere la droga o per la mercificazione del loro corpo, per chi li utilizza come venditori ambulanti di merce contraffatta. A Roma basta vederli in azione alla Stazione Termini, in centro, nei pressi di San Pietro. Ordinatamente conduciamoli dai loro fratelli islamici, sono ben più ricchi di noi e possono condividere gli stessi ideali. Questa tepaglia ci sbatte in faccia continuamente le Crociate, d’essere stati vili colonizzatori, di seguitare a intervenire o di non farlo nei loro territori e allora perché proprio qui devono venire? Domandiamocelo!