26 gen 2016

Perché diciamo NOI Occidentali e LORO ai Musulmani


Nella "nostra" cultura Occidentale da molti decenni e per fortuna, abbiamo consolidato quanto sia un bene primario la libertà di esprimere opinioni, praticare una fede religiosa, scrivere senza censura. È sancito dalle nostre Costituzioni, insegnato fin dai primi anni di scuola, è entrato nel nostro DNA tanto d’avvertirlo come un diritto universale. Per arrivare a questo, molte generazioni hanno penato e tanta strada è stata percorsa da quando Cicerone argomentava che “la libertà non consiste nell'avere un buon padrone ma nel non averlo affatto”! Gli svariati secoli sono un ottimo motivo per tenerla da conto, se necessario combattiamo per mantenerla questa libertà senza paura e senza soggezione verso chi, per stupidità e superficialità, gioca con il fuoco. Un’ottima ragione per non perdere tempo in chiacchiere sta in quella moltitudine umana che aspira a un paradiso dove il maschio musulmano “avrà 72 vergini con seni larghi e tondi non inclini a pendere”. Dovrebbe essere sufficiente questo desiderio di possesso nei confronti della donna, alla stregua di un cammello o un cavallo, e mai rinnegato o messo in discussione, per mettere in chiaro che se vogliono discutere con noi devono accettare, in terra europea, la nostra diversità culturale. A volte l’informazione ci propina una disquisizione sul sesso degli angeli. In questo periodo la domanda è chi sia il “buono” tra l’Iran, l’Arabia Saudita o il Qatar? Qui non si tratta di scegliere tra la cacca e la cioccolata, la nostra propensione sarebbe evidente. Dobbiamo decidere tra l’Arabia Saudita che tratta le donne da minorenni minorate, dove non possono guidare, lavorare, studiare o semplicemente curarsi senza il consenso di un padre, un marito, un fratello o un figlio, oppure l’Iran dove il gentil sesso vive meglio, tanto da essere superiori per numero in alcune università, ma comunque sono delle vigilate speciali. Per questo paese è necessario aprire una parentesi, in questo caso stiamo dissertando sui Persiani, una delle civiltà più antiche del pianeta, molto differente dai regni da operetta. Nel 1921 in Iran fu istituita una monarchia costituzionale, purtroppo trent'anni
dopo nei giochi di potere si è scottato il primo ministro, Mohammad Mossadeq, contrario alla proclamazione del generale Reza Pahlavi a scià di Persia. Americani ed inglesi per salvaguardare i loro interessi petroliferi ci mettono il dito, segue un colpo di stato ed alla fine Reza Pahlavi, puntellato dai suddetti alleati, dà vita a una dinastia non esente da autoritarismo. La popolazione ha sfruttato comunque per molti anni di usanze e libertà occidentali, adesso è difficile in piena dittatura sapere chi preferiscono. Quando parliamo di questi paesi bisogna gettare un occhio alla loro storia, ricordando anche che sono dittature teocratiche, riconosciute dagli organismi internazionali come le peggiori del pianeta in relazione ai diritti civili e politici. Le esecuzioni capitali a fil di spada o le crocefissioni in Arabia Saudita sono la normalità anche in casi di blasfemia, omosessualità, adulterio; la pena di morte è molto utilizzata anche per i reati di opinione. Allora perché non provare una profonda rabbia quando lor signori vengono in Europa e le anime dei buonisti e dei tolleranti decidono di far coprire le statue nei musei per non offendere la loro sensibilità? È colpa di  questi soggetti se l'Arabia Saudita è a capo della "Commissione dei diritti umani" e purtroppo non è una barzelletta, come se il lupo della favola fosse la tata di Cappuccetto Rosso. Avete mai visto una persona lapidata, crocefissa, con la testa fatta saltare da una scimitarra? A “noi” fa accapponare la pelle, per “loro” e per la “loro” sensibilità è prassi comune. Possiamo continuare con gli scambi commerciali, di mutuo interesse, “business is business” (gli affari sono affari, dal titolo di un film muto del 1915 di Otis Turner), però per cortesia smettiamola di sprecare fiato declinando il concetto di tolleranza con simili soggetti. E qui ci starebbe bene una frase del Marchese del Grillo ma mi astengo...