18 set 2015

Russia, dalle stelle alle stalle


La Russia di Giacomo Quarenghi, architetto ufficiale di Caterina II nel '700, è lontana quanto quella da noi conosciuta con il nome di Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, leggasi URSS. Nondimeno illustri personaggi politici, un emerito presidente della Repubblica Italiana, intellettuali, giornalisti, scrittori si emozionavano al suono dell’Internazionale più che del proprio inno nazionale, avevano occhi solo per la bandiera rossa con falce e martello. In quel periodo tutti sapevano come vivevano i cittadini delle varie repubbliche, della mancanza di libertà, dell’impossibilità di espatriare, dei gulag i campi di concentramento dove hanno trovato la morte migliaia di prigionieri politici. Le rivolte sedate con il sangue degli oppositori dalle truppe sovietiche nella Germania Est, in Polonia, in Ungheria, erano giustificate dall'Unità, giornale del partito comunista, come “stabilizzazione internazionale”; gli operai insorti erano tacciati di “teppisti”, “spregevoli provocatori”. Luigi Longo sostenne la tesi della rivolta fascista, a suo dire “l’esercito sovietico era intervenuto in Ungheria allo scopo di ristabilire l’ordine”. Giorgio Napolitano condannò come controrivoluzionari gli insorti ungheresi. Con la caduta dell’Impero Sovietico, con la libera circolazione dei suoi abitanti, in molti sono diventati difensori degli oppressi, paladini della libertà, patrocinatori della giustizia internazionale, e scoprono nella Russia odierna un nemico da combattere. Strano vero? Per gli USA è normale, i Russi rimangono saldi nella loro tradizione, difficile dopare una popolazione istruita, che
non si fa abbagliare dai lustrini e cosciente delle proprie ricchezze. Al contrario è incomprensibile la posizione dell’Europa. La premessa serve a rilevare la sottomissione a politiche internazionali miopi,
che hanno determinato errori grossolani da parte dei governi europei, trascinati da baldanza personale, esempio clamoroso quello del presidente francese Hollande in Libia, oppure dettati da mera sudditanza alla politica del Patto Atlantico. Questo Patto sorto dopo la Seconda guerra mondiale, per il timore di un possibile attacco dell’Unione Sovietica all'Europa occidentale, era contrapposto al Patto di Varsavia, formato dalle nazioni a regime comunista. Il trattato Atlantico istituì la Nato, l’organizzazione per la collaborazione nella difesa con sede a Bruxelles, di cui fanno parte paesi dell’Europa Occidentale e l’America Settentrionale. Mentre il patto di Varsavia si dissolve nel 1991, si amplia la Nato con l’entrata di paesi dell’ex blocco sovietico. Non è difficile riscontrare un forte interesse da ambedue le parti, contraddistinto da governi giovani, nati dalla polvere e molti in odore di mafie e corruzioni, e vecchie volpi ringalluzzite dal numero di paesi aggiunti, sui quali contare e premere per assecondare le proprie volontà. Non è così semplice perché a volte i giovincelli chiedono in cambio ricompense superiori alle previsioni, la questione con l’Ucraina nasce da questo. Diventa una pietraia, complicato procedere senza mettere i piedi nel nido di serpenti, alimentato da finanza incontrollata, vendita di armi, petrolio. Noi mortali vediamo schegge proiettate nel nostro quotidiano, e siamo pressati dai politici a schierarci contro cecchini invisibili. Nel 2003 la Nato accetta d’intervenire in Afghanistan, oltre innumerevoli morti, ne consegue un errore madornale che genera una piovra terroristica disseminata di tentacoli. Nel 2011 la Nato interviene nella guerra libica contro il regime di Gheddafi e osserviamo tutti i giorni le conseguenze. L’Isis è uno dei tentacoli della piovra, ora ci spieghino lor signori perché quest'arroganza nel rifiutare un’alleanza con la Russia per combatterlo. Queste verginelle timide, questi beati profumati di santità, dicono di non volersi schierare con Putin poiché alleato del presidente siriano Assad, considerato dai nostri un dittatore sanguinario. Fatteci un piacere, esigiamo una tregua alle idiozie. Gli Stati Uniti ci regalano un’altra ciliegina:- in questi giorni hanno scoperto che il Pentagono ha fornito dati alterati relativi alle missioni svolte contro l’Isis, i successi sbandierati sono fasulli. A questi soggetti deleghiamo la nostra sicurezza?