5 lug 2015

ATHENA è desta



 
Tutti vincitori, certamente NO, certamente OXI. Era talmente folle l'immagine della Grecia, senza la quale non ci sarebbe l'Europa, data in pasto agli strozzini in giacca e cravatta, e obbligata a bere cicuta, alle continue ingerenze nella sua politica interna ed estera. Intromissioni lo ricordiamo dall'inizio dell’Ottocento, ai tempi dell’Indipendenza, quando alcune nazioni europee hanno deciso e disposto, secondo i propri interessi, per la popolazione greca. Ci dispiace immensamente infilare il dito nella piaga, però è ora di gridare l’EUROPA è Atene, è Roma, è Madrid, è Parigi, è Lisbona. Scomodare Aristotele, per quanto scritto un paio di millenni fa, sulla mancanza d’intelligenza e abilità politica dei popoli nordici, alla luce dei fatti sembra comico. L’Europa da loro partorita non è la NOSTRA, questo è bene dirlo anche agli Americani, siamo e saremmo Europei, abbiamo cultura e tradizioni millenarie. Non abbiamo bisogno di costruire luna park per richiamare turisti, da queste parti gli occhi sono abituati a giovarsi della genialità umana, quella reale non virtuale. Carissimi nordici giudiziosi, la Storia la conosciamo e ricordiamo. Tanto per ripassare: in modo molto marginale si parla, della clausola di colpevolezza, che alla fine della prima guerra mondiale obbligava la Germania a
pagare i danni; non bastava la prima ci fu la seconda, sempre cagionata dai tedeschi, cosa fecero gentilmente gli europei nel 1953? Cancellarono buona parte dei debiti di guerra, senza quel regalo, come scrive l’ex ministro tedesco Fischer, la Germania non avrebbe riconquistato attendibilità e accesso ai mercati. Sempre accessoriamente, quasi sussurrando, tanto da non conoscerlo con precisione, molti vorrebbero sapere quanto è costata all’Europa l’unificazione della Germania. La soluzione per la Grecia l’ha detto pure un economista tedesco, Thomas Mayer, è continuare a usare l’euro come moneta estera, l’esempio è il Montenegro. Non stiamo piangendo per il mancato pagamento dei greci del loro debito, chi ha concesso i prestiti aveva scopi lontani dalla nobiltà d’animo. Parte di quel denaro, lo sappiamo, ritornava indietro per l’acquisto di armamenti e altre giuggiuole, di certo non utile per il greco della strada. Non è scorretto dire ai corrotti e corruttori di vedersela tra loro, per i comuni mortali si chiama rischio d’impresa.

Athena Parthenos è risorta.