30 giu 2015

Siamo tutti GRECI o meglio ELLENI


Φοβάμαι τους γερμανούς ακόμα και όταν φέρνουν δώρα
timeo quod germani etiam cum dona ferentibus

Da adulti tendiamo ad apparire ponderati, però da tempo assistiamo al massacro della Grecia con malcelata tolleranza. La ribellione odierna, rabbonita per mesi, non è possibile respingerla, perciò è mista a collera e smarrimento. Non è solo amore verso la culla della nostra civiltà europea, è indignazione per lo scempio compiuto scientemente da secoli contro un’intera popolazione.  Volete degli esempi di pesi e misure differenti? Lo sterminio delle popolazioni indigene nelle Americhe, la tratta degli schiavi venduti dai loro capi tribù, riempie pagine di giornali e libri, degli scrupolosi hanno sviluppato trattati diventati “bibbie” per politici terzomondisti.  Molti vorrebbero farci cospargere il capo di cenere per colpe datate, al contrario quello che accadde a due passi da noi, ora, interessa per sommi capi. Aprire negli ultimi mesi i giornali e leggere sulla Grecia, richiede una pazienza di Giobbe; economisti e opinionisti prezzolati offrono ai lettori articoli, per incanalare le pecore verso i loro padroni. Cerchiamo di sciogliere il bandolo,  lasciando a ognuno la possibilità di farsi un’idea, giacché ancora non difetta il libero pensiero. Il quadro “Il massacro di Scio” di Eugène Delacroix, con realismo impressionante mostra le famiglie greche in attesa della morte o della schiavitù, in seguito alla violenta repressione compiuta dai turchi ottomani nel 1822; evento realmente accaduto durante la guerra d’indipendenza, quando ventimila
greci furono uccisi per il loro sogno di libertà. Da troppi secoli il dio Elleno, padre dei capostipiti delle tribù greche, non volge lo sguardo verso il suo popolo. Povera Grecia, sarà dominata dagli Ottomani fino ai primi decenni del XIX secolo, quando la popolazione si ribella e con l’aiuto della Francia, Inghilterra e Russia conquista la sospirata indipendenza. Sembra un caos la storia sviluppata da allora ai nostri giorni; non il “caos” degli antichi greci, inteso come il vuoto, anteriore alla nascita del cosmo, dal quale emersero gli dèi e gli uomini. Pensate bene, il primo presidente della neonata Repubblica  sarà il ministro degli esteri russo, ironia della sorte, un nobile greco. Morirà assassinato, e quale sarà la trovata geniale delle grandi potenze europee? Instaurare una monarchia,  sistemando sul trono il bavarese Ottone di Wittelsbach. Una rivolta lo detronizza ma ben presto è rimpiazzato con il principe Vilhelm di Danimarca. La Grecia attraversa il periodo tra le due guerre mondiali tra monarchia “nordica” e governi guidati dai militari; durante la seconda guerra mondiale i tedeschi la occupano. Alla fine del conflitto è scelta la monarchia nordica nuovamente, l’esito del referendum  molto discutibile, condusse il paese a una guerra civile. La monarchia  riesce a prevalere, pur rimanendo forti risentimenti. Arriviamo dunque al 1967 con l’esilio del re e il regime dei colonelli durato fino al 1974. Possiamo imputare al popolo greco la situazione attuale? A pensar male si fa peccato, ebbene rischiamo l’inferno! Il governo della Grecia non è stato mai deciso ad Atene, altri e da troppo tempo, decidono in nome della popolazione. Un consiglio, mandate tutto all’aria, ricominciate da zero, non dovete nulla a nessuno, siete stati raggirati. Fatte accordi senza chinare la testa, pubblicamente, non svendete la vostra straordinaria patria. Siate un popolo compartecipe, un fronte unito. Siate ELLENI e conquistate finalmente l’indipendenza!