4 giu 2015

Migrazione e Nomadi




La Medusa era una nave francese affondata nel 1816 vicino alla Mauritania. I passeggeri si salvarono grazie alle scialuppe, mentre la ciurma fu caricata su di una zattera. La cima si ruppe, o fu tagliata, e i marinai si trovarono abbandonati sull'oceano, stremati da sole, sete, fame, dei cento quarantasette solo tredici tornarono a casa. Il pittore Théodore Géricault volle in questo suo dipinto rappresentare il naufragio dell'Occidente e del colonialismo. I francesi rompono le uova e hanno poi difficoltà a fare una frittata. Lo abbiamo visto con la Rivoluzione francese, uccisero il re per fare imperatore un piccolo corso. Hanno come i tedeschi degli alti sentimenti, nati sempre sulle ceneri di una tragedia da loro creata. Dobbiamo parlare però di migrazione e nomadismo, la nave ci illumina perché: - primo l’Occidente è vivo e vegeto tanto da essere terra promessa per migliaia di disperati da ogni angolo del pianeta; - secondo per il principio umano che dietro ogni essere scandalizzato si nasconde un peccato (per gli atei leggasi una violazione), infatti, questo pittore ebbe una
relazione incestuosa con sua zia e probabilmente morì per una malattia venerea. Tutti questi alti sentimenti legati agli scampati da ogni dove e per i più svariati motivi, coprono una serie di nefandezze e buonismo a prezzo scontato. In molti si riempiono la bocca con gli italiani popolo di emigrati, ebbene snoccioliamo qualche numero: la densità attuale degli USA è di 31 abitanti per km², del Brasile è di 22 per km², dell’Australia addirittura di 2,6 per km², sapete quella dell’Italia? Ci sono ben 202 abitanti per km², la Francia sta meglio con i suoi 111 per km², ma ben distante dai paesi sopra menzionati. Che cosa vuol dire? Semplice, in un territorio con popolazione elevata c’è necessità di realizzare abitazioni, agricoltura per sostenerla, ospedali, scuole, quello che si chiama infrastrutture.  Un altro dato: gli alunni di cittadinanza non italiana negli anni 2001/2002 erano 196.414, nel 2013/2014 sono 801.304. Genitori italiani non vi lamentate se la mensa è a pagamento, o se manca la carta igienica, è solo l’inizio. Quando vi dicono: - in Italia gli stranieri residenti regolarmente (e qui sorgono dubbi e un forte sospetto) sono solo 8,1% della popolazione, ricordiamoci che si parla di un paese già sovraffollato. Nel 1960 la popolazione italiana era circa 50.000.000, adesso quasi 61.000.000. Ecco la grande stupidità, alcuni politici e signori di fede ci illuminano sul grande disastro “ in futuro”, per la diminuzione della popolazione italiana, e della necessità d’integrarla con gli immigrati. BASTA questa sì è idiozia. Tanti lavori sono stati sostituiti dai macchinari, tanti altri vedranno forzosamente gli stessi italiani adattarsi. Certo pagati meglio degli stranieri che raccolgono zucchine e pomodori a prezzi stracciati e senza contributi previdenziali. Lor signori vogliono sostituire gli italiani, ben edotti (alcuni fin troppo) sui loro diritti, con gente in linea di principio che non li possiede. I signori di ogni fede religiosa hanno il pressante bisogno di sostituire un popolo di ex pecore, con uno facile da manipolare. La paura ancora docet (insegna), e con essa la sottomissione. Da tutte le parti del pianeta si avverte la necessità di diminuire la popolazione, non aumentarla o sostituirla. Negli ultimi quattordici anni l’uomo ha prodotto sulla Terra un quarto di tutto ciò che aveva prodotto dalla nascita di Gesù in poi, questo significa deteriorare l’ambiente con scomparsa di flora e fauna, ricerca spasmodica di energie di ogni tipo, tonnellate di rifiuti. Alla fine del cerchio si calcola che 1% della popolazione possiede da sola le stesse ricchezze del restante 99%.  Agli stolti l’idea utopica di una corretta suddivisione, qui non si riesce ad andare d’accordo vivendo nello stesso condominio! Unica soluzione è una diminuzione della popolazione, ben venga se gli italiani si sono resi conto prima degli altri, della necessità di adattarsi al proprio paese. Il problema dei nomadi bisogna affrontarlo già nell’anomalia del nome, se sono nomadi devono vagare, non possono essere legati a un territorio; se sono persone di etnia rom, sinti, non si capisce il problema. Sono gruppi che in genere adottano la religione praticata dalle popolazioni fra cui vivono, hanno una visione mitica del mondo diviso tra bene e male, sono molto legati ai loro usi, costumi e tradizioni; nulla di tutto questo impedisce di lavorare e vivere come gli altri abitanti. Il problema nasce dal voler sottolineare questa differenza con atteggiamenti associali, quindi impossibile la convivenza dentro uno Stato con regole e leggi. E’ fatto obbligo di andare a scuola se minorenni, il matrimonio sempre tra minori è sancito da regole precise, per mantenersi si deve lavorare, le case si acquistano, si affittano, o si domandano quelle popolari. Se ne parliamo è per il denaro che passa di mano tra le nostre mafie e i loro capi, in mezzo rimangono persone da una e l’altra parte esasperate. BASTA si può e si deve pretendere cambiamenti, il tempo delle chiacchere è finito.