22 mag 2015

RAGAZZI perché discorrere?



Parlare, dialogare, ragionare, discutere, chiacchierare, alcuni sono sinonimi o vocaboli imparentati fra loro, alla base di tutti c’è la necessità di far passare il tempo, mentre si dipana il filo della matassa che è la nostra vita.  Ai miei tre prodi moschettieri adolescenti e ad alcuni compagni parecchio arguti, vorrei poter infondere motivazioni valide per continuare ad avere innocenza e non diventare come i più. Apparentemente tutto rema contro, se pensiamo al filosofo cinese Confucio (551-479 a.C.) che, soffermandosi sulla virtù dell’armonia, decretava la regola di non fare agli altri ciò che non vorremmo per noi; il greco Aristotele (384-322 a.C.) qualche tempo dopo, distingueva il concetto di bene, e spiegava che il fine di ogni azione è il suo conseguimento, ma poiché molti sono i fini delle azioni, molti saranno anche i beni. Alcuni beni conseguiti porteranno altri, chiamati intermedi, e altri fini a se stessi, quale il bene supremo.  Il tutto con lo scopo di favorire la felicità, ossia la soddisfazione del proprio essere e della propria natura, questo è il senso della vita. Non sbadigliate, abbiate pazienza, qualità che la vita moderna vi ha rubato… Che cosa vuol dire, vi state domandando? Per i Greci felicità era avere un angelo buono, avere sorte, ricchezza e beatitudine; per i Latini era fortuna e felicità, vocabolo risalente alla radice indoeuropea fe– il cui senso primo è quello di fecondità, prosperità. Ecco la conferma che senza abbondanza non è possibile, essere felice. Non potendo delegare alla sorte la felicità dell’essere umano, già gli antichi ricercarono nell'interiorità di ciascuno, la capacità di essere felici o infelici; da qui l’anima, intesa come visione intelligente, prendere il sopravvento sulla fortuna. D’altra parte si può vincere la lotteria, ma solo una mente accorta sfrutterà bene la fortuna ricevuta, chi non la possiede la perderà. Platone attribuirà all'educazione formativa molta importanza, però questa è
riservata alle “anime belle”.  E chi sono? Come non dargli ragione, queste anime sono le persone, che hanno osservato e percepito con maggiore sensibilità il mondo delle idee, cogliendo delle verità. Ritornando ad Aristotele, vizio e virtù, dipendono da noi, ma soprattutto ciò che ci permette di superare l’ignoranza è il principio di misura, tutto ciò che è al di là per eccesso, e tutto ciò che è al di qua per difetto, è male. Per dirla brevemente, per non sbagliare è necessario prendere una bilancia, possibilmente una di quelle antiche, e controllare che il peso sia equamente spartito. Se continuiamo in questo regno, vi addormentate, allora riportiamo tutto nel quotidiano. Avete ricevuto un'educazione basata sui parametri occidentali, alle prime norme dove fare e non pipi, non mettere le mani sul piatto utilizzate le posate, non sputare, non ruttare, non pulire il naso con le mani, (non vi prendo in giro, in altri lidi insegnano il contrario), si sono aggiunte le regole sociali. E qui casca l'asino! Dov'è l'inganno? Voi lo percepite, non siete ancora corrotti e tentate di ribellarvi, purtroppo come una cancrena imputridirà molti. Intanto lo avvertite nell'ambiente familiare, gli adulti negli ultimi decenni si sono sbottonati. Doveva essere una conquista, la vicinanza tra genitori e figli dava la possibilità a entrambi di conoscersi e amarsi per scelta. Bello vero? Sennonché il diavolo fa le pentole e non i coperchi, mancando la misura (quella di sopra), i ruoli si mescolano, a volte si ribaltano, troviamo quindi adulti sempre più adolescenti, con necessità e insicurezze proprie della vostra età. Vi si legge negli occhi l’incapacità di accettare l’incoerenza dei grandi. Siete criticati per passare molto tempo "chattando", incollati ai telefonini, ma cosa fanno gli adulti? Si parla dell’egoismo giovanile. Dov'è l’altruismo tra i grandi? Per caso non viene prima il piacere personale, sia in campo affettivo sia nella realizzazione dei propri interessi? E’ uno sciorinare diritti perché mi alzo presto, lavoro lontano, il traffico, la frenesia del quotidiano, i colleghi, lo stipendio che non basta, i parenti serpenti, la pazienza per trattare con i primi, i secondi, i terzi mariti, mogli, compagni, compagne, figli di vari letti. E la scuola? Incontrate nuovamente degli adulti con i problemi sopra esposti, non preparati a gestire le proprie e altrui difficoltà. Eppure il senso della vita continua ad essere la felicità. E' davvero necessario imparare la misura, tutto sembra marciare per corrompervi, ma la forza della gioventù sta proprio nel lottare contro l'imperante situazione di fatto. Più che moschettieri dovete diventare dei legionari Romani, utilizzare la forza della testuggine per affrontare la crisi collettiva della nostra splendida civiltà europea. A scuola carpite l'utile e stringete i denti, per farvi largo avete bisogno d'istruzione. Nel mondo degli adulti vi servano le incoerenze, le furbizie, gli equilibrismi delle scelte mal pensate, per fuggir via quando arriverà il vostro turno. Il mondo è alla vostra portata, non disperdete energie, non date vinta ai corruttori, lasciateli vivere nella loro melma. C'è tanta considerazione per il diverso, ecco siate veramente diversi.